Ventura punta su una linea verde e “affamata” per stabilizzare il Torino

Il mister granata vuole due rinforzi per ruolo e al massimo uno o due giocatori d’esperienza mentre gli altri devono essere under 22. L’obiettivo per la prossima stagione è consolidare le basi poste e puntare all’Europa.
24.05.2014 11:57 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Ventura punta su una linea verde e “affamata” per stabilizzare il Torino
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

“Dipende da quanti (giocatori, ndr) resteranno … Non so quanti ne voglio, però so come li voglio: affamati con il desiderio di migliorarsi. E la stragrande maggioranza di chi arriva non deve avere più di 22 anni. Posso accettare una, massimo due eccezioni” così ha dichiarato Giampiero Ventura in un’intervista pubblicata su Tuttosport oggi nelle pagine quattordici e quindici e a firma Alberto Manassero. Nelle parole del tecnico granata riportate su La Stampa, sempre di oggi, a pagina trentacinque nell’articolo a firma Paolo Brusorio Ventura è un po’ più esplicito sul numero di rinforzi: “Due per ruolo”. Più chiaro di così su come dovrà essere condotto il mercato l’allenatore del Torino non poteva essere. Per quel che riguarda gli obiettivi futuri Ventura è altrettanto chiaro: “Il nostro obiettivo non so se l’abbiamo centrato, l’obiettivo è stabilizzarci e il prossimo campionato dirà se abbiamo fatto centro: non mi aspetto tanto un ulteriore progresso in classifica, ma un vero consolidamento di quello che noi abbiamo creato in questi tre anni” (Tuttosport).

 

Che cosa si può dedurre dalle parole di Ventura? In primo luogo che più di un calciatore può andare via e già si sa che uno di questi sicuramente è Immobile, per quel che riguarda Cerci o altri chissà, è chiaro che tutto dipenderà dalle eventuali offerte che riceveranno. Che il Torino punterà su una rosa giovane, quindi per forza di cose non del tutto esperta, con giocatori che finora non hanno avuto l’opportunità di mettersi pienamente in luce o che non ci sono riusciti, ma che vogliono fortissimamente emergere. Infine, per quel che riguarda gli obiettivi, consolidare il percorso di crescita con la conseguenza che la posizione in classifica sarà più o meno, dipenderà anche dall’andamento del torneo, quella della stagione appena conclusa. All’interno del percorso di crescita, sempre stando alle dichiarazioni di Ventura, ci sta anche l’eventuale partecipazione all’Europa League, dipenderà dalle decisioni dell’Alta Corte di Giustizia del Coni che verranno prese mercoledì sul far della sera relative alla licenza Uefa del Parma. “Giocare in Europa, però, sarebbe utile per imparare a gestire certe situazioni, proprio quelle in cui quest’anno abbiamo perso troppi punti” (La Stampa). “Per noi sarebbe una palestra impagabile (andare in Europa, ndr): bastano due partite, anche contro una squadra cipriota, e il tuo bagaglio s’ingrossa. E il prossimo anno, quando giochi con il Parma, o a Firenze, non vai più in apnea” (Tuttosport).

 

Tutto assolutamente condivisibile il pensiero di Ventura l’unica cosa che urta un po’ dell’intervista è la parte che riguarda il rigore di Firenze: “Larrondo si era offerto, era il più fresco (era entrato al 64’ al posto di Tachtsidis, ndr). Ma se avesse sbagliato, che cosa mi avreste detto ….” (La Stampa). No, caro mister se riteneva che Larrondo fosse in condizioni migliori per calciare il rigore era lui che avrebbe dovuto tirare e non Cerci che oltretutto era un ex della Fiorentina e che forse per questo sentiva più di altri il peso della partita. Il bene del Toro va sempre messo prima di tutto, visto poi che lei dice sempre, giustamente, che conta il gruppo e non i singoli, quindi pazienza se Larrondo avesse sbagliato e lei fosse per questa scelta stato criticato.

 

La chiarezza delle parole di Ventura deve portare i tifosi a giudicare quello che sarà i mercato del Torino senza rammaricarsi se non arriveranno giocatori di grande rilievo perché o il presidente in prima persona vorrà porre obiettivi maggiori, difficilmente ipotizzabili oggi, consegnando al tecnico giocatori di spessore ed esperienza superiore oppure il Torino lotterà la prossima stagione per andare in Europa League e per farlo avrà due strade: il campionato e la Coppa Italia. Sul fatto di puntare su under 22 e al massimo affiancare uno o due giocatori d’esperienza è difficile a dirsi se è la strategia giusta oppure se è un azzardo, se si trovano gli Immobile o i Maksimovic della situazione è la strada migliore. Se si è sfortunati e il calciatore passa la stagione più in infermeria che sul campo com’è capitato a Larrondo al massimo si può disquisire se ci sono in organico sufficienti alternative, in modo da non dover fare sempre i conti con la cosiddetta coperta corta con l’aggravante che alcuni giocatori hanno reso meno delle aspettative, come è accaduto quest’anno. Se invece si finisce per pagare dazio perché i giocatori sono troppo giovani e non hanno quella freddezza di condurre in porto partite come quelle con Livorno e Bologna e anche Sampdoria, ma aggiungiamoci pure quelle con Lazio e Parma, allora la strategia della linea verde e “affamata” non è la migliore, al campo come sempre la sentenza e i tifosi siano pazienti e attendano dando alla società e all’allenatore il beneficio di compiere in buona fede la scelte che ritengono migliori, il tempo è galantuomo e dà sempre l’opportunità di  eventualmente esternare il proprio disappunto fornendo dati oggettivi e inconfutabili.