Un posto in più nelle coppe aumenta la concorrenza ma dà anche più chance al Torino
Cambiano le regole dal 2018 per accedere alle coppe internazionali e questa è una buona notizia per il Torino perché l’Italia ha sette posti, quattro per la Champions League e senza passare dai turni preliminari e tre in Europa League che se li aggiudicheranno chi arriverà quinto in campionato e chi vincerà la Coppa Italia, queste due ci andranno direttamente, e la sesta che, però, inizierà dal secondo turno preliminare. I sette posti però devono essere confermati dal ranking e per ottenerlo l’Italia del pallone dovrà mantenersi fra le prime quattro nazioni in Europa. Non male, comunque, per chi come il Torino vuole tornare a dire la sua anche all’estero. Come in tutte le cose, però, c’è il rovescio della medaglia perché a fronte di un posto in più rispetto a quest’anno, tre in Champions, Juventus e Roma direttamente alla fase a gironi e Napoli ai preliminari, e tre in Europa League, Atalanta e Lazio ai gironi e Milan ai preliminari, ci sarà maggiore concorrenza.
Negli ultimi anni il campionato ha sentenziato che ad aspirare alle coppe internazionali ci siano Juventus, Roma, Napoli, Lazio, Milan, Inter e Fiorentina, più la rivelazione del campionato che di stagione in stagione è sempre stata una squadra differente. L’ultima in ordine di tempo è stata l’Atalanta e in precedenza Sassuolo, Sampdoria (per piazzamento in campionato il Genoa, ma non aveva ottenuto la licenza Uefa), Torino (Parma stessa situazione del Genoa), però, tutte queste squadre non sono riuscite a ripetersi nelle stagioni successive, ma questo non significa che non ambiscano o sognino di tornare nel calcio che conta. Ecco che quindi la concorrenza aumenta.
Il Torino già nel campionato appena terminato avrebbe potuto almeno giocarsela fino all’ultimo per un posto in Europa League, ma i troppi punti persi per strada, anche con formazioni decisamente alla portata, hanno fatto sì che l’ambizione realisticamente svanisse già verso la fine di gennaio. Ora solo potenziando adeguatamente la squadra come ha più e più volte chiesto, anche pubblicamente, Mihajlovic permetterà ai granata di competere veramente per un posto in Europa. E sia chiaro il discorso vale solo tenendo tutti i big o in caso d’inevitabile cessione sostituendoli con giocatori altrettanto validi. Al Torino è risaputo, anche dalle pietre, che sono indispensabili un portiere e almeno un difensore centrale, un centrocampista, un esterno e una punta titolari, ma non bastano perché se non saranno messi a disposizioni del mister anche giocatori che siano valide alternative a chi il posto lo ottiene per meriti sul campo la coperta sarà sempre corta e puntare al quinto o al sesto posto o in alternativa a vincere la Coppa Italia varrà meno di una chiacchiera da bar, per non dire che è del tutto fuori luogo.