Tradurre il lavoro fatto negli allenamenti in prestazioni positive durante le partite: questa è la sfida del Torino
I risultati nel calcio contano eccome perché sono la punta dell’iceberg che permette di tradurre tutto il resto: il lavoro che viene fatto per preparare le partite. Il problema del Torino è proprio questo, al netto degli infortuni, variabile che sfugge al controllo soprattutto se come nel caso dei granata a essere colpiti sono più giocatori che appartengono allo stesso reparto,nello specifico quello difensivo. Tutto il resto invece appartiene alla sfera della volontà e delle capacità dei singoli e del gruppo. Condurre una vita consona a un atleta, essere professionali allenandosi sempre bene, pensare prima alla squadra e poi a se stessi, essere scrupolosi nell’analisi dei problemi, impegnarsi nel risolvere ciò che non va. E poi ci sono le qualità che ognuno ha di base che devono essere sfruttate al cento per cento e che possono essere accresciute con il lavoro e la determinazione.
Il Torino ha nel complesso discreti giocatori, nessun top player, un allenatore che ha capacità e sicuramente un grande culto del lavoro, non è tra i migliori al mondo però neppure uno scarso, per cui prestazioni non convincenti come quelle viste più volte in questo inizio di stagione fanno rabbia o quanto meno irritano. E infatti i tifosi e chi vede le partite dei granata non comprendono perché la squadra faccia così grande fatica a sviluppare la manovra offensiva e a segnare anche con avversari alla portata, come ad esempio il Frosinone che in Coppa Italia giovedì ha eliminato i granata. Errori nei passaggi, nel calibrare i cross, nei tiri in porta sono sotto gli occhi di tutti e non dipendono dal modulo o dall’inventarsi schemi o movimenti.
La brillantezza atletica che si era vista in tanti giocatori nelle due annate precedenti la si vede meno in più di un calciatore quest’anno eppure l’allenatore e lo staff tecnico non sono cambiati per cui la cura dell’aspetto atletico che influisce sulla forma dei giocatori non può essere variata, prova ne è che ci sono calciatori che la hanno come nelle annate precedenti. Nonostante tutto il Torino dopo dieci partite ha un punto in più dell’anno scorso, ma è un gradino sotto come posizione in classifica: era 11esimo mentre oggi è 12esimo insieme al Frosinone.
Concentrazione, determinazione, culto del lavoro, spirito di sacrificio e mettersi al servizio gli uni per gli altri sono le chiavi che i giocatori del Torino hanno per rimettersi in carreggiata e risalire la classifica e questa sera con il Sassuolo davanti al proprio pubblico hanno già l’occasione per iniziare a farlo.