Toro-Krunic, affare possibile. Ma il bosniaco aspetta il Milan
Approdato al Milan la scorsa estate, come fedelissimo di Marco Giampaolo, Rade Krunic, 26enne centrocampista della nazionale bosniaca, si è ritrovato in breve tempo senza il proprio mentore, tra infortuni da smaltire e un numero esiguo di presenze in campo. La sua posizione in rossonero, lo suggerisce innanzitutto la logica, è ora tutta da scoprire. Stefano Pioli non sembra essersene (calcisticamente) innamorato, e il classe '93, capace di ritagliarsi un ruolo di rilievo nella nazionale guidata da elementi del calibro di Dzeko, Pjanic, Begovic, si ritrova ora a leccarsi le ferite di una stagione passata dall'essere una possibile ribalta decisiva, per la propria carriera, a una delusione cocente.
Messosi in evidenza come box-to-box a Empoli, Krunic era stato cercato assiduamente, su richiesta di Mazzarri. Il tecnico toscano non è più in sella al Toro da un pezzo, ma la riserva milanista sembra essere un nome gradito anche a Vagnati. Il giocatore, sondato nel 2019 anche da Atalanta, Fiorentina, Genoa, e Sampdoria, oltre che da più d'un club da Inghilterra, Francia, e Germania, potrebbe accettare la corte granata, per rilanciarsi, magari anche sulla base di un prestito, secco o (conoscendo Cairo, opzione decisamente più plausibile) con diritto di riscatto. Prima di prendere qualunque decisione, però, Krunic vuole attendere gli sviluppi di un'eventuale ripartenza delle gare, per capire se Pioli, e, in prospettiva, la prossima guida tecnica del club - Rangnick o non Rangnick che ne sia il depositario, - sarà intenzionata a puntare maggiormente su di lui. Contratto in essere valido fino al giugno 2024, il giocatore, acquistato meno di undici mesi fa per otto milioni di euro, ne vale ora sei e mezzo, secondo Transfermarkt.de. Ingaggio annuo pari a un milione e 100 mila euro, tra i più bassi di casa Milan, ordine di cifra abbordabile per il Toro.