Torino, sei più prolifico del finale d'andata
Per capire lo stato di salute del Torino in questo finale di campionato va analizzato cosa i granata hanno fatto nel girone d’andata ed è inevitabile che si prenda in considerazione il periodo che inizia con la partita contro l’Ascoli, perché è indubbio che nel girone di ritorno ha rappresentato la svolta con il rientro in panchina di Franco Lerda. Quest’ultimo fatto ha anche coinciso con la scalata alla classifica, fino al raggiungimento di uno dei posti che permettono l’accesso ai playoff.
L’analisi evidenzia che, a due partite dalla fine, il numero dei punti conquistati è lo stesso: sedici. Però è altrettanto evidente che nelle gare del girone di ritorno il Torino è andato maggiormente a segno, realizzando quattro reti in più, mentre il numero dei gol subiti è stato lo stesso (6). In entrambi i periodi presi in considerazione i granata andati a segno sono stati cinque: Sgrigna (3), Bianchi, De Vezze e D’Ambrosio (2) e Iunco (1) nel girone d’andata; Bianchi (6, con un rigore), Antenucci (4) e De Feudis, Sgrigna e Pagano (1), l’ultimo gol è l’autorete di Faìsca dell’Ascoli, in quello di ritorno. Le reti incamerate sono uguali per Bassi - finora non utilizzato nel ritorno nel periodo preso in considerazione dal confronto - e Rubinho, ma quest’ultimo all’andata giocò solo la gara con il Grosseto finita a porte inviolate.
Il fatto di essere più prolifico nel girone di ritorno fa dire che il Torino è più in forma rispetto a quello d’andata ed anche avere una differenza reti di più quattro, esattamente il doppio, a due partite dalla fine avvalora maggiormente questa tesi. Chiaramente perché i granata accedano ai playoff, venerdì sera a Empoli dovrà ripetersi la gara dell’andata con la vittoria e poi domenica 29, nell’ultima di campionato, dovrà essere migliorato il pareggio che caratterizzò la gara con il Padova. Solo con due vittorie nelle ultime due partite potrà cominciare quello che gioco forza è diventato il vero campionato del Torino: i playoff.