Torino pronto ad essere più forte di tutto, anche delle “regole” che falsano il campionato
Torino-Fiorentina si giocherà forse domani, come programmato, o più verosimilmente lunedì e, se così sarà, pazienza se il Torino ha interrotto causa Covid e successiva decisione dell’Asl locale gli allenamenti martedì e poi da mercoledì è stato messo in quarantena domiciliare per cinque giorni e solo oggi, previo un giro di tamponi, si saprà se la quarantena sarà eventualmente definitivamente accorciata per chi risulterà negativo e i giocatori che non sono positivi potranno tornare ad allenarsi normalmente per poi giocare, mentre ieri, come riporta La Stampa, si è svolto al Filadelfia solo un allenamento individuale, evidentemente autorizzato dall’Asl che aveva permesso anche a Rincon di andare a Genova per fare le visite mediche per la Sampdoria. Il tutto con buona pace delle norme vigenti varate dal Governo in teoria per tutti, ma che di fatto valgono solo per le altre categorie di lavoratori e non per i calciatori professionisti. Chissà che cosa ne pensa la Corte Costituzionale e se sarà chiamata a dare il suo parere in tal senso.
Ma tornando al calcio e alla regolarità del campionato, sorge spontanea una domanda: quanto sarà regolare la partita fra Torino e Fiorentina? I granata si sono allenati nelle rispettive abitazioni, mentre i viola seppur anche loro non abbiano potuto giocare giovedì poiché l’Udinese, come il Torino, era stata messa in quarantena dall’Asl locale hanno comunque disputato una partitella e soprattutto hanno continuato ad allenarsi regolarmente nel loro centro sportivo e non nel salotto di casa o al più sul terrazzo o in giardino. Arrivare a una partita con forse un paio di allenamenti e la rifinitura non è proprio il massimo. Ma si vede che ai vertici del calcio non importa la regolarità basta che lo show vada avanti perché il vero business è lo appunto show, infatti basta che ci siano 13 giocatori di cui almeno un portiere e potrebbero anche essere tutti ragazzi della Primavera purché nati entro il 31 dicembre 2003.
Juric e i giocatori faranno di necessità virtù e si adegueranno a quanto verrà loro ordinato. Il mister non ha mai cercato alibi e non lo farà neppure in questa assurda circostanza. Il Torino, se giocherà, dovrà fare molto meglio dell’andata quando disputò una delle peggiori partite fin qui giocate. Da allora, era il 28 agosto, la squadra ha assunto maggiore consapevolezza e ha appreso il gioco e cosa vuole Juric in campo. Certo non è stata rafforzata poiché dal mercato non è giunto ancora nessuno e sarà priva di Ansaldi, che ha il Covid come da lui stesso rivelato, e di Aina convocato dalla Nigeria per la Coppa d’Africa quindi per le fasce ci saranno i soli Singo e Vojvoda. E non ci sarà neppure Belotti alle prese con i recupero dall’infortunio così come Edera e chissà se almeno sarà a disposizione Berisha che dal 19 dicembre ha un problema muscolare al flessore sinistro, mentre Rincon, che ieri aveva fatto le visite mediche con la Sampdoria si è ufficialmente trasferito in blucerchiato. Juric farà di tutto per assemblare il miglior undici possibile e di scegliere poi a partita in corso i migliori cambi visto che a ieri i positivi erano sei dei quali quattro titolari. E’ il calcio voluto dalla Lega e evidentemente permesso dal Governo, bellezza.