Torino, per Longo un inizio da incubo: rinnovo da conquistare. Ma Cairo ha fiducia in lui
In tempo di quarantena, Moreno Longo studia, si confronta con il suo staff, riguarda le partite della sua squadra. Cerca di migliorarla, in fase difensiva e in quella offensiva, perché ciò che aveva visto prima della sospensione non lo aveva soddisfatto appieno. E’ alla ricerca di una cura per i mali della retroguardia, la quarta peggiore di tutta la serie A, e per esaltare il Gallo Belotti, a secco da nove gare consecutive (coppa Italia compresa). Per questo, anche a domicilio, l’allenatore chiede il massimo ai suoi giocatori, per quel che si può fare tra le mura domestiche: esercizi ad alta intensità e alimentazione sana, con Longo non si può sgarrare nemmeno a distanza.
E domani saranno esattamente novanta giorni di Toro. Se li aspettava ben diversi, lui che è tornato al Toro il 4 febbraio scorso: un po’ per le tre sconfitte su tre, un po’ per la catastrofe da Coronavirus che si è abbattuta su tutto il mondo e che ha fermato il calcio. E così il giudizio sul suo operato alla guida dei granata, seppur sospeso, al momento resta negativo, se non altro perché non è riuscito immediatamente a tirar fuori la squadra dalla crisi di risultati. Ha l’attenuante del calendario, con le trasferte contro Milan e Napoli dal coefficiente di difficoltà altissimo, e di essere subentrato, e chissà come sarebbe andata se il campionato non fosse stato bloccato. Il tecnico granata, intanto, lavora da casa: è adesso che si costruisce il Toro del futuro, che possa agguantare la salvezza se e quando si riprenderà e possa puntare in alto nella prossima stagione. E c’è anche l’obiettivo rinnovo, visto che l’attuale contratto scadrà il 30 giugno.
Un rinnovo da conquistare, anche se il presidente Cairo continua a credere in lui dopo un inizio da incubo. Longo vorrebbe avere la possibilità di partire dall’inizio, costruendo una squadra a sua immagine e somiglianza e non una rosa ereditata da un altro allenatore. Le trattative, di fatto, non sono ancora partite: perché il tecnico è sotto esame, e poi perché sono sempre più insistenti le voci su un possibile volto nuovo all’interno della dirigenza. Le dimissioni di Davide Vagnati dalla Spal hanno immediatamente fatto ipotizzare un accordo tra l’ormai ex ds spallino e il club di via Arcivescovado. Longo è un fedelissimo di Bava, l’attuale uomo mercato granata: insieme hanno contribuito a far grande la Primavera, portandola a vincere uno Scudetto e una Supercoppa. Con il possibile insediamento di Vagnati, il tecnico dovrà conquistare non soltanto Cairo, rimasto comprensibilmente deluso dal suo trittico di sconfitte, ma anche eventualmente il nuovo volto dirigenziale. Le possibilità di vedere Longo sulla panchina granata anche nel 2020/2021, comunque, non sono poche. Anche se molto dipenderà dai risultati che porterà a casa da un’eventuale ripresa del campionato.
Rinnovo: 70%
Addio: 30%