Torino, la svolta che non c'è: Lazio e Juve crocevia per Mazzarri
Il popolo granata ha fatto sentire la propria voce all’Olimpico Grande Torino: fischi per Mazzarri all’annuncio delle formazioni, fischi ai giocatori a fine partita. Hanno preso le distanze dalle dichiarazioni del tecnico e del presidente Cairo, per i quali quello raccolto contro il Cagliari è stato un buon punto, e il clima è dei più tesi. Comprensibile, considerando i risultati recenti di Belotti e compagni: il successo manca dal 26 settembre, nelle ultime sette uscite sono stati racimolati cinque punti, 11 in totale da quando è iniziato il campionato. Lecito, considerando la classifica: il Toro è equidistante dall’Europa e dalla zona retrocessione, con la Lazio sesta a quota 15 e il Brescia terzultimo a 7. Proprio due delle tre avversarie dei granata prima della sosta di novembre, in mezzo ci sarà il derby di sabato. Il momento è delicato, così come le sfide da affrontare nel giro dei prossimi dieci giorni. Il Toro si gioca il futuro, esattamente come Mazzarri: il tecnico ha fallito il primo esame contro il Cagliari, ora i prossimi tre. Per quello di Roma contro i biancocelesti delegherà con ogni probabilità il suo vice, Nicolò Frustalupi: lui, infatti, ha ricevuto il quinto cartellino giallo, che vuol dire un turno di squalifica. Un record, considerando che siamo appena alla nona giornata.
Sotto esame - Le riflessioni erano cominciate dopo Udine, ora stanno proseguendo. E questa può davvero diventare la settimana chiave per il destino del tecnico. Domani la Lazio e sabato la Juve, due impegni non proprio tra i più semplici considerando i valori delle avversarie. Di questo passo, la situazione si sta facendo sempre più delicata: il fatto di avere il contratto in scadenza giugno 2020, quindi tra otto mesi esatti, non gioca in favore di del tecnico, anzi. Un eventuale esonero non peserebbe troppo sulle casse del club di via Arcivescovado, che dovrebbe garantirgli lo stipendio soltanto fino al termine della stagione in corso. Le voci su Gennaro Gattuso hanno ripreso a circolare con insistenza, da Gallarate assicurano che l’ex rossonero accetterebbe volentieri la chiamata di Cairo. Prima, però, si cercherà di ritrovare la retta via insieme a Mazzarri. "I giocatori sono con il mister al 100%, resto fiducioso" le parole del presidente; "La squadra è sempre dalla parte dell’allenatore, chiunque esso sia" gli ha fatto eco Sirigu. Eppure serve una svolta, da ricercare nelle sfide contro Lazio e Juve. Altrimenti, tutto può succedere, e Brescia il 9 novembre potrebbe addirittura essere troppo distante. Intanto, i tifosi hanno già cominciato ad esprimere il proprio malcontento: Mazzarri è in testa alla lista dei responsabili secondo la piazza granata. Tra le manifestazioni di dissenso allo stadio e i messaggi sui social, la fiducia nei confronti dell’allenatore è ai minimi storici.