Torino, ipotesi future

02.03.2010 08:50 di  Marina Beccuti   vedi letture
Torino, ipotesi future
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© foto di Federico De Luca

In attesa che la squadra decida di interrompere il silenzio stampa, probabilmente la prossima settimana, le attenzioni sono sempre riposte sul futuro societario, che però non riguarda solo il Torino. Sono infatti parecchie le società che potrebbero cambiare di proprietà o essere “scambiate”. Innanzitutto non è detto che Cairo venda quest’anno, ad esempio Spinelli è da anni che dice di voler mollare il Livorno, ma ancora non l’ha fatto. Così il Bari, dove dapprima voleva entrare un americano e poi il gruppo Meleam, che si era fatto avanti anche per il Bologna e non aveva escluso di provarci con il Torino. Questo gruppo, composto da più società, come una scatola cinese, non avrebbe le giuste credenziali. Proprio ieri è venuta fuori la volontà di Cecchi Gori di tornare nel calcio, seguendo l’idea di Gaucci. Due presidenti che hanno alle spalle due fallimenti, quello della Fiorentina e del Perugia. E’ come se Cimminelli decidesse un giorno di comprare un altro club. Tra i tanti nomi che potevano esserci dietro ai Lodisti si era fatto anche quello di Cecchi Gori, oltre a Mezzaroma, passato ora al Siena e di Lotito, presidente poco amato della Lazio.

C’è sempre il Bologna che potrebbe passare di mano e qui si era fatto il nome di Pozzo dell’Udinese, che vorrebbe una squadra con la possibilità di costruire uno stadio di proprietà, senza dimenticare Cellino che, non pago di non essere riuscito a comprare il West Ham, vorrebbe riprovarci nella Premier League con un altro club. Tra l’altro sia Pozzo che Cellino sono simpatizzanti granata, il proprietario del Cagliari ha il padre, piemontese, tifoso granata.

Dunque se mai il Toro dovesse passare di mano non è detto che entri un nome nuovo del calcio, ma qualcuno che potrebbe vendere la sua società per prendersi carico di quella granata, come si era ipotizzato di Zamparini, il cui nome da almeno un paio di anni ogni tanto viene accostato al Toro. Il vero business però riguardo lo stadio di proprietà, per cui le ipoteche sull’Olimpico non sono un bel biglietto da visita per un futuro acquirente. Qui potrebbe entrare in gioco, seriamente, il Comune di Torino, chiudendo finalmente la partita con l’Erario per liberare l’Olimpico e l’area del Filadelfia. Solo così si potrà dare nuovo lustro alla società granata.