Torino costruito per Mihajlovic? La società nel mercato non ha voce in capitolo?

Certe affermazioni in un momento di difficoltà rischiano di creare ancora più tensione. Ci viole grande chiarezza anche sugli obiettivi e coerenza tra fatti e parole.
20.03.2018 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Torino costruito per Mihajlovic? La società nel mercato non ha voce in capitolo?
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico Gaetano

Chi scrive non è intenzionato a prendere le parti di Mihajlovic, meglio chiarirlo subito a scanso di equivoci. Come un mantra Cairo ripete che la squadra è stata costruita secondo quanto voleva Mihajlovic. Ammesso che quest’estate il Torino abbia preso tutti i giocatori che aveva indicato l’allenatore serbo e che fossero effettivamente le prime scelte, perché allora nel mercato invernale, che aveva aperto i battenti il tre gennaio guarda caso lo stesso giorno dell’esonero di Mihajlovic, non è stato fatto alcun acquisto per dare a Mazzarri giocatori più in linea con la sua idea di calcio? In fin dei conti alla fine del girone d’andata, conclusosi il trenta dicembre, il Torino aveva venticinque punti ed era al decimo posto in coabitazione con il Milan e distante cinque punti dalla Sampdoria che era sesta, anche se aveva una partita da recuperare, mentre oggi è sempre al decimo posto, però, dalla sesta, il Milan, è distante ben quattordici lunghezze accumulate in nove partite.

Alla fine del girone d’andata i punti conquistati erano inferiori alle aspettative, ma la lotta per l’Europa League non era ancora compromessa, mentre oggi è un discorso da lasciare perdere come obiettivamente Cairo ha detto nel post partita domenica. Già ma l’Europa League era un obiettivo di Mihajlovic, come lo stesso presidente ha sottolineato. Fermi tutti e si riavvolga il nastro per riascoltare la conferenza stampa di presentazione di Mihajlovic, era il 13 giugno 2016, l’allenatore in merito al ritorno del Torino in Europa disse: “Noi partiamo un po’ svantaggiati rispetto alle squadre più forti. Sono convinto che se noi saremo tutti uniti, la società, la squadra e i tifosi, potremo recuperare quei sei o sette punti che ci possono permettere di andare in Europa. Come ho detto, stiamo facendo e si è appena cominciato per quel che riguarda la squadra, ma sono convinto che faremo di tutto per andare in Europa. Ho parlato con il presidente e con Petrachi e loro sono ambiziosi quanto me e tutti vogliamo fare bella figura. Questo è il nostro obiettivo, poi vedremo se riusciremo a raggiungerlo oppure no, ma sicuramente non ci tiriamo indietro”. Al suo fianco c’erano Cairo e Petrachi e né il presidente e né il direttore sportivo bloccarono subito il mister dicendo che l’Europa non era un obiettivo oppure, per gentilezza, avrebbero dovuto farlo in separata sede, ma questo non dovrebbe essere successo altrimenti quando è nuovamente accaduto che Mihajlovic indicasse come obiettivo l’Europa, discorso fatto non in una sola circostanza nel successivo anno e mezzo, avrebbero dovuto smentirlo pubblicamente, ma non lo hanno mai fatto, salvo che questo non sia sfuggito ai più oppure avrebbero dovuto esonerarlo subito perché i loro obiettivi e quelli dell’allenatore non coincidevano. Oltretutto c’è un altro nastro da riavvolgere e ascoltare, quello degli auguri per Natale e per il 2018 fatti dal presidente Cairo che aveva promesso che si sarebbe battuto per un Toro che “dia delle soddisfazioni”. Il messaggio pubblicato sul sito ufficiale della società il 24 dicembre 2017, dieci giorni prima dell’esonero di Mihajlovic, recitava testualmente: “Carissimi tifosi del Toro siamo al nostro tredicesimo Natale insieme e io per questo motivo volevo farvi tantissimi auguri di Buon Natale a voi e alle vostre famiglie. A tutti voi tifosi e tifose, ai bambini, ai nonni ai papà, alle mamme, a tutti quanti tantissimi auguri di Buon Natale e anche, ovviamente, di un bellissimo 2018, un buonissimo anno nuovo in cui io spero e mi batterò in tutti i modi affinché il Toro dia veramente a tutti voi, che lo meritate, delle soddisfazioni che sono le soddisfazioni che meritiamo tutti quanti e, quindi, un Toro come abbiamo in mente noi, non lo diciamo per scaramanzia, ma lo sappiamo. Quindi, auguri di Buon Natale, di Buon Anno. Tanti auguri e Sempre Forza Toro”. Di conseguenza chi ha inteso che “il Toro che dia veramente a tutti voi delle soddisfazioni” e “un Toro come abbiamo in mente noi, non lo diciamo per scaramanzia, ma lo sappiamo” fosse un Toro che tornasse in Europa ha capito male? E’ andato oltre le parole del presidente? Può essere, ma vuole dire che il numero delle persone che hanno frainteso è molto elevato.

Tornando al mercato dell’estate scorsa, se Mihajlovic è stato veramente accontentato in tutto e per tutto allora vuole dire che la società non ha avuto alcuna voce in capitolo. Se Cairo o Petrachi, oppure entrambi, non erano convinti di qualche richiesta dell’allenatore perché lo hanno comunque assecondato? Potevano dirgli che il tale o il tal altro giocatore non li convinceva e di conseguenza non lo avrebbero preso e che se voleva poteva indicarne un altro, altrimenti avrebbero fatto loro secondo quanto ritenevano fosse il meglio per la squadra. A quel punto se Mihajlovic si fosse impuntato avrebbero dovuto dirgli che le idee erano divergenti e di conseguenza il rapporto di lavoro doveva essere interrotto, saluti e ognuno per la sua strada. Ma questo non è stato fatto l’estate scorsa, allora che cosa è legittimo pensare? A questo punto per evitare fraintendimenti che portano solo a malumori e contestazioni è meglio che al più presto Cairo in persona spieghi pubblicamente, senza trincerarsi dietro a omissioni per scaramanzia, quali sono gli obiettivi per il prossimo futuro, vale a dire per la prossima stagione tanto ormai questa è andata, e poi con i fatti a partire dal mercato della prossima estate ci sia assoluta coerenza con quanto detto.