Summit Cairo-Foschi
di Paolo d'Abramo
Rimbalzano tra gli organi d'informazione e i tifosi le voci e le conferme di qualche chiacchierata avvenuta oggi tra il Presidente Urbano Cairo e il Direttore Sportivo Rino Foschi. Premesso l'effettivo svolgimento dello scambio d'opinioni ed escluso che abbiano parlato della qualità della cucina lombarda, gli argomenti sono stati la situazione della squadra e la posizione del mister, i due concetti sono strettamente connessi.
Innanzitutto ricordiamo che si gioca domenica e poi si ritorna a gioffrire ( neologismo derivante da giocare e soffrire, azioni compiute - in questo caso - da soggetti diversi) dopo la pausa, il 5 Aprile.
Novellino si, Novellino no, Novellino forse. Per scrivere i cognomi ricorrenti e utili all'improbabile ricambio è bene usare due concetti innovativi che fanno brillante sintesi tra la lingua e il calcio italiano, il sergente di ferro Giuseppe Papadopulo e il vecchio cuore granata Giancarlo Camolese. Sempre che gli venisse chiesto e casomai accettassero.
Ma alla fine verrà confermato WAN, almeno fino a domenica. Poi si vedrà. Non che non abbia le sue piccole responsabilità, che se un giocatore ti dice che sta bene lo fai giocare anche se non ti convince appieno ( Rivalta e Dzemaili). E quando si tratta di riorganizzare la squadra per la rimonta, la lettura del match non è, forse, delle migliori. Ma ogni trainer ha i suoi convincimenti, giusto così, è il campo a dire poi chi ha ragione (nonostante questo i tifosi granata ora sono infelici).
Ma le responsabilità maggiori le hanno quelli che vanno sulla pelouse ( opinione personale).
Ai tifosi basterebbe avere la certezza di 11- 12 cuori granata per ogni domenica sul campo, in altre parole sarebbe sufficiente sapere che i giocatori non dormono di notte nel'attesa di sbranare gli avversari e non per il timore d'esser divorati. Temo che entrambe le ipotesi siano false, in realtà penso che ci siano professionisti non freddi ma forse tiepidi, pochi cuordileone (anzi di toro) ed altri che non riescono a surrogare possibili carenze tecniche con la bava alla bocca e gli artigli ( anzi le corna dei tori) sulle caviglie degli avversari.
Per questo soprattutto ci vuole anima e cuore, non una canzone ma un inno alla battaglia da far risuonare per tutta la settimana ed anche la domenica nella testa dei granata di oggi che, con o senza Novellino, rischiano di portare con loro non solo l'ipotesi concreta e nefasta della retrocessione ma anche la scarsa considerazione, anzi diciamo pure il discreto disprezzo di tutta la tifoseria torinista. Adesso non conta remare contro o a favore di WAN, certi tutti insieme dello stipendio mensile, è necessario tirare fuori gli attributi e là dove - magari - non si arriva con la tecnica spingersi con l' amor proprio e quello verso i tifosi, dovrebbe bastare.