Solo la variabile Raiola può portare Niang al Torino
Torino e Milan restano arroccati sulle rispettive posizioni, i granata vogliono Niang in prestito oneroso con riscatto a cifre contenute, non più di dodici milioni complessivi, e i rossoneri sono disposti a cedere l’attaccante, però, andando a guadagnare quanto offerto dallo Spartak Mosca, diciotto milioni più altri due di bonus, o almeno non meno di quindici. Intanto Niang ha fatto pervenire al suo club un certificato medico che dice che non si può allenare per una decina di giorni perché stressato. Mino Raiola, che è tornato a curare gli interessi del giocatore, ha fatto sapere che il suo assistito non vuole andare a Mosca. Anche la Lazio è interessata a Niang, ma per i biancocelesti vale più o meno il discorso del Torino: la cifra che sono disposti a sborsare non è quella del club russo.
La vicenda, quindi, è intrigata e può essere sbloccata solo da Raiola che deve trovare la soluzione che accontenti tutti. Il potentissimo procuratore conosce molto bene le strategie che possono far risolvere la vicenda. Infatti, sembra non forzare Niang ad accettare lo Spartak Mosca che gli aveva offerto ben tre milioni di euro d’ingaggio a stagione per quattro anni. Sta anche provando a convincere Fassone e Mirabelli ad accontentarsi di meno soldi per cedere il giocatore, altro braccio di ferro dopo quello per Donnarumma. Al contempo, però, deve portare Cairo ad alzare l’offerta e il certificato medico sullo stress di Niang, ormai da tempo fuori dai piani tecnici di Montella, è un segnale chiaro.
Raiola potrà riuscire nell’impresa, anche perché questo potrebbe aiutare un’altra ben più importante trattativa che andrà in scena la prossima estate: la cessione di Belotti. Il “Gallo” ha da tanto tempo un altro procuratore, Lancini, ma è evidente che un giocatore che può fare muovere cifre da capogiro, come i cento milioni della sua clausola, entri nelle mire di agenti del calibro di Jorge Mendes o appunto di Mino Raiola. Riuscire a portare al Torino Niang senza far spendere a Cairo cifre ritenute eccessive sarebbe propedeutico ad “ingraziarsi” il patron granata che su Belotti si era già mosso molto bene con la clausola, ma per indurre i grandi club stranieri a sborsare i cento milioni non bastano le buone prestazioni e i gol del “Gallo” ci vogliono anche i servigi dei potenti procuratori. Stesso discorso vale per Belotti, quando a livello internazionale si è conosciuti, ma non si ha ancora un curriculum che annovera presenze nelle coppe europee serve qualcuno che conosca bene quali leve premere per convincere i presidenti a spendere cifre che si possono permettere, ma che di solito sono riservate a giocatori di chiara fama internazionale.
Mihajlovic vuole un attaccante che possa essere un jolly sfruttabile sia come importante sostituto di Belotti sia come alternativa altrettanto importante agli esterni ed è per questo che vorrebbe Niang, che oltretutto può essere utilizzato anche come seconda punta, quindi, in coppia con Belotti cambiando modulo ovviamente. Raiola potrà essere la giusta variabile per portare Niang al Torino e poi il prossimo anno via il “Gallo”, ma per questa seconda vicenda c’è tempo, infatti, a meno di clamorosi colpi di scena da parte del Monaco, Belotti è destinato a restare al Torino per questo campionato.