Signori, il derby
di Paolo d'Abramo
Incomincia la settimana più lunga dell’anno, l’altalena tra l’attesa per una partita che vale 3 punti, la salvezza più vicina, l’essenza della rabbia agonistica, il tremendismo e la torinesità caparbia contro la forza dei cugini ricchi.
Sarebbe davvero riduttivo e banale, in definitiva sbagliato, svilire il derby alla disfida tra il simpatico Paperino e il fortunato Gastone. Novellino dice che darebbe due mesi di stipendio per vincere e che la sua squadra dal punto di vista tattico non teme nessuno. Si sa, nel derby non conta solo la forza tecnica, vale l’ardore. E di coraggio i granata - reduci da sette risultati consecutivi - ne hanno dimostrato così come hanno racimolato chilometri sulla montagna che ancora deve essere scalata secondo la metafora di WAN.
Lunedì, l’alba della settimana non lascia intravedere i numeri del cielo granata, le scelte e le necessità di formazione. Qualche osservazione si può fare. Da qualche tempo si dice - ed è verità – che la difesa è migliorata, sistemata. Nonostante le periodiche assenze e le fisiologiche amnesie, il reparto arretrato funziona. Il centrocampo è diga e volano, cerca di esserlo tra il rombo e lo schieramento in linea, le punte stanno aggiustando la mira, devono farlo.
Contro la Juve - che affronterà il derby dopo il martedì di Coppa Italia al cospetto della Lazio e dovrà proporre giocoforza il turn-over di alcuni giocatori - servirà sfruttare al massimo la sagacia tattica evocata da Novellino, forse le linee centrali di una difesa bianconera senza Legrottaglie - abitualmente alta sulla trequarti e talora statica - più che le fasce dove la vigilanza potrebbe essere piuttosto stretta. In mediana serve ruggire come non mai, senza Zanetti squalificato ma con un blocco granata dinamico, una linea del Piave pronta ad aprirsi al contrattacco più che una figura geometrica regolare. Dietro, la sicurezza ritrovata, da Sereni in giù, senza vuoti d’aria, senza concessione di spazi da gestire per i bianconeri.
Ma è ancora l’alba e ci siamo appena immersi, ora si è avviata la lunga apnea fino alla sera di sabato, sudore, zolle che saltano e parastinchi segnati.
Signori il derby, mica una partita come tutte le altre.