Sembra una maledizione: anche Lukic ko. I problemi del Torino si complicano a causa degli infortuni

In infermeria ci sono Belotti, Falque, Lyanco, Lukic e Millico e con la Fiorentina non ci sarà Edera per squalifica.
06.12.2019 19:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Walter Mazzarri
TUTTOmercatoWEB.com
Walter Mazzarri
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Diciannove giocatori dei quali tre sono portieri, altro che abbondanza. Se il numero degli infortunati crescerà ancora il Torino rischia di non aver abbastanza calciatori da mettere in campo. Non si è ancora a questo livello ma poco si manca. Mazzarri dice sempre che si gioca in quattordici, undici in campo e tre che subentrano, ecco che se il mister preferisce una rosa snella è accontentato. Infatti, nell’allenamento odierno si è fatto male Lukic, trauma contusivo sopra il ginocchio sinistro, che sommato agli infortuni di Belotti, Falque, Lyanco e Millico e alla squalifica di Edera gli lascerà ben poche scelte con la Fiorentina, infatti, gli restano quelli che  formano attualmente l’undici titolare, Sirigu, Izzo, Nkoulou, Bremer, De Silvestri, Rincon, Baselli, Meïté, Ansaldi, Verdi e Berenguer, più Rosati, Ujkani, Djidji, Bonifazi, Aina, Laxalt, Parigini e Zaza. Due di loro sono portieri per cui per le sostituzioni canoniche rimangono sei giocatori. Ma Parigini finora non ha mai giocato un secondo, Bonifazi è guarito dalla frattura composta del quinto osso metacarpale della mano sinistra, ma già prima, l’infortunio è accaduto il 26 ottobre scorso, il campo non lo aveva visto molto poiché aveva accumulato 268 minuti e Zaza è ormai ai margini, dopo il diciamo confronto animato su posizioni opposte con Mazzarri. Tutto questo, a ameno di ripensamenti nei confronti di Bonifazi, Zaza e Parigini, riduce il numero delle scelte per le sostituzioni o volendo per i ballottaggi a tre soli giocatori: Djidji, Aina, Laxalt, un difensore centrale e due terzini.

Sarebbe già complicato e un problema se la squadra andasse bene, ma il Torino finora ha dimostrato di avere un gioco involuto rispetto all’anno scorso, incassa più gol e ne segna meno ed ovviamente ha un numero inferiore di punti ed è più in basso in graduatoria. L’anno scorso dopo quattordici partite aveva 21 punti ed era al sesto posto con 19 reti fatte e 16 subite adesso a parità di gare disputate di punti ne ha 17, quattro in meno, ed è al decimo posto, quattro posizioni più in basso, di gol ne ha realizzati 16, tre in meno, e ne ha incassati 20, quattro in più.

Un minimo margine di scelta per le fasce laterali e per la difesa c’è, ma per i ruoli di centrali di centrocampo non c’è assolutamente nessuno, a meno di non dirottare  Ansaldi, Verdi o Berenguer in posizioni a loro non abituali oppure rispolverare Parigini, ma anche lui utilizzarlo in un ruolo non propriamente suo e per gli attaccanti intesi come prime punte stesso discorso se non si prende in considerazione Zaza. Già con il Genoa il Torino è andato in campo senza punte di ruolo affidandosi a Verdi, Lukic e Berenguer e alla fine è andata bene perché ha segnato Bremer, un difensore su sviluppo da calcio d’angolo ed è bastato per conquistare i tre punti con la terzultima, però, quanta sofferenza da parte dei granata nell’andare al tiro in porta e quanta anche poca mira nell’inquadrare lo specchio, ma con la Fiorentina seppur anche lei sia in difficoltà sul piano del gioco e con calciatori infortunati, Pezzella e Ribéry e con Boateng non al top e l’appena rientrato dai problemi fisici Chiesa, basterà per dare continuità alla vittoria con i rossoblù? Mah, si vedrà.