Ridda di voci di mercato: ma c’è il nodo comproprietà di Immobile

Per l’attacco potrebbero arrivare Manuel Lanzini del River Plate o Maxi Rodriguez del Gremio o anche Marko Livaja dell’Atalanta, ma questi sono solo i primi rumor a calciomercato ancora ampiamente chiuso.
09.04.2014 12:54 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Ridda di voci di mercato: ma c’è il nodo comproprietà di Immobile
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Punti fermi il Torino per la prossima stagione ne ha, visto che quattordici giocatori non sono in scadenza di contratto e che a questi si devono aggiungere Benassi, di prossima comproprietà con l’Inter nell’affare che a gennaio ha portato D’Ambrosio al club di Thohir e molto probabilmente Jansson in arrivo dal Malmö, manca l’ufficialità per lo svedese, ma salvo imprevisti dell’ultima ora dovrebbe diventare granata. In scadenza di contratto ci sono Berni, terzo portiere, Masiello, terzino sinistro, e l’attaccante Meggiorini. In prestito Maksimovic (Stella Rossa), difensore centrale, Pasquale (Udinese), terzino sinistro, Tachtsidis (Catania), centrocampista, Kurtic (Sassuolo), centrocampista, e El Kaddouri (Napoli), trequartista. In comproprietà Barreto (Udinese), Larrondo (Siena) e Immobile (Juventus). A parte Maksimovic, Kurtic, El Kaddouri e soprattutto Immobile di titolari fra chi è in prestito e chi in comproprietà non c’è ne sono, con Kurtic e El Kaddouri in alcune occasioni in campo anche per mancanza di reali alternative di un certo spessore. Stando così la situazione della rosa per la prossima stagione la società dovrebbe pensare a qualche innesto di spessore soprattutto a centrocampo e a trovare dei sostituti che diano qualche garanzia. Certo però questo vale solo ed esclusivamente se chi è sotto contratto rimane e se le comproprietà di Maksimovic e in particolar modo di Immobile vengono rinnovate o i due diventano a tutti gli effetti giocatori interamente di proprietà del Torino.

 

Il nodo vero da sciogliere è la comproprietà di Immobile, lasciando da parte il discorso Cerci e dando momentaneamente per scontato che rimanga. La metà del cartellino di Ciro in mano alla Juventus vale più o meno 6 milioni di euro, perderlo per il Torino implicherebbe un problema non indifferente, senza creare allarmismi o fare discorsi “terroristici”, perché un attaccante che segna per qualsiasi squadra è preziosissimo, figuriamoci per una formazione che aspira a entrare nel gruppo di quelle che lottano per traguardi internazionali.
Il discorso sulla comproprietà di Immobile non sarà il tormentone estivo del Torino poiché il 20 giugno al massimo sarà risolta la faccenda, in quanto quella sarà la data delle buste per le società che prima non avranno trovato un accordo. E più che scontato che arrivare alla soluzione estrema delle buste deve essere, se umanamente possibile, scongiurata.
L’ideale sarebbe che nei prossimi giorni Cairo offrisse alla Juventus sei milioni di euro, magari da bonificare in due rate, la prima subito in modo che i bianconeri prima dell’inizio del mercato si trovino in cassa tre milioni di euro, cifra non esorbitante per il mondo del calcio, ma, vista la crisi, pur sempre una sommetta che anche al club di casa Agnelli farebbe comodo e il saldo a giungo 2015. Magari con un’offerta così la Juventus accetterebbe di cedere la sua metà senza correre il rischio di andare alla buste e dover scrivere una cifra che, se anche solo superiore di un centesimo, dovrebbe essere comunque maggiore di quella scritta dal Torino per permetterle di aggiudicarsi per intero l’attaccante, ma che la obbligherebbe nel giro di quindici giorni a versare l’intera somma nelle casse granata. Il club di Cairo dal canto suo così facendo non rischierebbe di perdere un giocatore di tale importanza.

 

Per carità se Immobile dopo le buste finisse alla Juventus per il Torino ci sarebbero soldi in cassa da poter reinvestire per un altro attaccante, ma ne vale la pena perdere un giocatore che ha dimostrato il suo valore per trovarne un altro che se non già di provata dimestichezza con il campionato e con il gol rappresenterebbe una scommessa? Un conto se arrivasse un attaccante d’esperienza, per intendersi uno come Klose quando giunse alla Lazio, tutto un altro se, come si vocifera, gli interessi del Torino sono rivolti a giovani promesse come Manuel Lanzini del River Plate o Maxi Rodriguez del Gremio. Si adatteranno al campionato italiano? Apprenderanno in tempi ragionevolmente brevi, il ritiro estivo, gli schemi di Ventura? Esploderanno in granata come è accaduto a Immobile? Chi può dirlo, non bisogna dimenticare che Immobile prima di tutto è italiano e non ha dovuto adattarsi al nostro calcio e poi aveva già disputato una stagione in serie A con il Genoa, non troppo positiva, ma che gli aveva permesso di conoscere la categoria dopo aver giocato un anno in B da assoluto protagonista nel Pescara di un certo Zeman che sa impostare i giocatori, soprattutto gli attaccanti, e poi non va scordato che Immobile ha completato la sua crescita calcistica nella Primavera della Juventus dopo aver iniziato nel Sorrento. Ciro l’estate scorsa sarà anche stato una scommessa per il Torino, ma una scommessa con qualche garanzia, mica completamente al buio. Se anche al posto di Immobile arrivasse un attaccante che già milita in Italia come ad esempio Livaja o Maxi López, Belfodil, Iturbe, Berardi, Gabbiadini, El Shaarawy o Insigne e chi più ne ha più ne metta, a prescindere dal costo dell’ingaggio e dalla volontà del giocatore di vestire la maglia granata o della società d’appartenenza di cederlo a qualunque titolo (prestito, comproprietà o definitivo) che probabilità ci sono che uno di loro ripeta la stagione che ha disputato Immobile? Senza scordare che al Torino servono altri due attaccanti, anche se verrà prolungato il contratto a Meggiorini perché Larrondo, per i problemi fisici che ha avuto e che non sono oggi ancora del tutto superati, e Barreto, per la prolungata involuzione, non danno sufficienti garanzie se il Torino vorrà puntare la prossima stagione all’Europa League. Tre nuovi attaccanti sono un po’ tanti da amalgamare senza correre eccessivi rischi di dover rimpiangere chi non dovesse esserci più.