Raimondi: “E’ gratificante per me essere al Torino in serie A"
Il collaboratore tecnico Diego Raimondi ha parlato in conferenza stampa della sua nuova avventura al Torino.
Lei è passato dall’allenare il Sestri Levante in serie D a far parte dello staff di Mihajlovic in serie A, che effetto le ha fatto?
“Per me passare dalla serie D alla A è una bellissima opportunità ed è gratificante. Sono contento non solo per essere in serie A, ma per essere nel Torino e di far parte di uno staff molto competente. Sicuramente è la soddisfazione più grande”.
Lei conosce bene Zavagno, che cosa le ha raccontato del Torino?
“Ha casa ho delle maglie del Torino che mi ha dato proprio Zavagno. Con Luciano siamo molti amici e mi ha sempre parlato del Torino e della passione immensa che c’è attorno a questo club, di una città che vive e respira per il Toro e questo l’ho percepito appena sono arrivato. Il primo allenamento fatto alla Sisport è stato incredibile con tutta la gente che era venuta ad accoglierci e sostenerci. E’ stato positivamente impressionante per me che vengo da categorie inferiori”.
Nello specifico lei di che cosa si occupa all’interno dello staff di Mihajlovic?
“Mi occupo del reparto arretrato essendo stato da calciatore un difensore e il mister alle volte mi chiede di fare qualche cosa da questo punto di vista. Lo staff cura tutti i particolari e poiché siamo in tanti possiamo lavorare molto bene”.
Il Torino lo scorso campionato giocava con tre difensori e adesso è passato a quattro, state lavorando su qualche cosa in particolare?
“Non entro nello specifico, ma effettivamente stiamo curando alcuni aspetti. Si sta lavorando tanto e ci saranno dei cambiamenti. Devo dire che c’è grande disponibilità da parte di tutti i giocatori e questo lo si vede molto bene in campo. Ci vorrà un po’ di tempo per assimilare le novità, ma ci sono le basi per poterlo fare”.
Tutti saranno pronti per l’inizio del campionato?
“Sì, stiamo parlando di giocatori molti intelligenti, quindi ci vorrà un po’ di tempo, ma riusciremo nell’intento”.
Lei è stato un giocatore di Ventura nel Pisa? Ha recentemente parlato cin lui?
“Sì, sono stato allenato da Ventura ai tempi del Pisa, ma recentemente non ho avuto occasione di parlare con lui. L’ultima volta che l’ho visto risale a parecchio tempo fa quando il Torino venne a Livorno per una partita”.
Il suo rapporto con il direttore Petrachi è di lunga data, vi conoscete bene, giusto?
“Sì, dai tempi del Gallipoli quando giocavo ancora in Puglia. Da giocatore mi ha voluto negli anni del Pisa e poi in seguito non sono riuscito a venire al Torino, mi sarebbe piaciuto indossare la maglia granata da calciatore, c’erano stati dei contatti quando il Torino in serie B era allenato da Colantuono, poi non se e fece nulla”.
E’ stato Petrachi a volerla al Torino?
“Assolutamente sì”.
A cosa si deve il suo ingresso nello staff di Mihajlovic?
“Ho parlato con il mister e lui ha deciso di aprirmi le porte, è stato una persona molto disponibile e credo che sia stata determinante la sua decisione per permettermi di far parte del Torino del presidente Cairo”.
Quindi sono stati Petrachi e Maihajlovic a farla arrivare al Torino?
“Sì, sono stati entrambi determinanti”.
Chi sta facendo più fatica e chi si è adattato con facilità al sistema di gioco di Mihajlovic?
“(Sorride, ndr) A questa domanda non rispondo, magari chiedete al mister”.
Sembra entusiasta di essere al Torino, conferma?
“Sì, sì. Ho l’entusiasmo alle stelle perché, come dicevo prima, stare in un club importante com’è il Torino è bellissimo”.
Trovarsi in uno staff con tanti elementi rende il lavoro più facile o difficile?
“Secondo me è un grande vantaggio perché le persone sono molto collaudate e inserirsi è molto facile, ognuno ha da svolgere un compito ben preciso per questo è molto bello e facile lavorare e tutto questo dà anche un pizzico in più d’entusiasmo”.
Una curiosità, durante il ritiro voi argentini cucinerete l’asado per la squadra?
“Non so cucinare (ride, ndr)”.