Quel particolare obiettivo dell’8° posto per il Torino: un traguardo senza premi sportivi
“La cosa essenziale non è la vittoria, ma la certezza di essersi battuti bene” diceva Pierre de Coubertin, il principio è alto e nobile, però, all’atto pratico ognuno di noi che si sia trovato a competere per qualsivoglia cosa si è mai sentito veramente soddisfatto e contento per aver ben agito senza però ottenere nulla? Porsi come obiettivo arrivare all’ottavo posto in serie A, che non dà diritto alle competizioni internazionali, dal punto di vista sportivo è equivalente a un non obiettivo. Qualcuno potrà dire che è molto di più che non lottare per la salvezza. Sì, certo, posto però che la salvezza è il traguardo al quale inevitabilmente anela qualsiasi squadra, sa un po’ di minimo sindacale. Altri diranno che arrivare ottavi è già disputare un discreto campionato avendo alle spalle altre dodici squadre. Nulla da eccepire, ma tolte le ultime tre che retrocedono e le prime cinque o sei, dipende da chi arriva in finale in Coppa Italia, che si spartiscono i posti in Champions e in Europa League si è parte del gruppone delle altre che nulla hanno perso, ma che allo stesso tempo nulla hanno conquistato.
A meno che non si speri che fra le squadre che stano davanti qualcuna non ottenga la licenza Uefa e allora, come già avvenuto due campionati fa, si prende il posto di chi, Parma, sul campo aveva fatto più punti, ma non aveva i conti in ordine. Il ragionamento, però, avrebbe più senso se si parlasse di sesto-settimo posto perché l’ottavo potrebbe non bastare. Senza andare troppo per il sottile, in fin dei conti confidare nelle disgrazie altrui non è eticamente corretto, ma chi se ne importa. Chi ci pensa più quando si calcano i campi in giro per l’Europa?
Sul piano sportivo l’ottavo posto non porta nulla, però su quello economico sì: una fetta più consistente d’introiti da parte dei diritti televisivi. Sotto quest’aspetto sì che l’ottavo posto è un obiettivo interessante. Se il maggior gruzzoletto dei diritti televisivi servisse per rendere la squadra più competitiva prendendo giocatori che fanno fare il salto di qualità in modo da ottenere il pass per l’Europa sul campo il campionato successivo, allora ben venga, è un traguardo accettabile. Se, però, si continua a portare avanti un progetto di crescita con tempistiche non ben definite parlando vagamente di un domani, di un dopo domani o del futuro, allora l’ottavo posto resta un non obiettivo sportivo, tanto fumo e niente arrosto per i tifosi.