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© foto di Federico De Luca
Manolo Pestrin, uno dei 12 nuovi arrivi alla corte granata. Già due partite all'attivo, una è quella della rinascita contro il Grosseto, e una gran voglia di continuare ad inseguire il sogno della promozione con il Torino. Potremmo quasi definirlo uno della "vecchia guardia" visti i tanti ultimi innesti di questo mercato di riparazione. "Penso che per arrivare a cambiare così tanto una squadra, siano state fatte delle valutazioni importanti. Se le cose non vanno è giusto dare una ventata di novità. Ora speriamo che il tutto sia stato fatto con cognizione di causa e con consapevolezza. Una rivoluzione del genere non l'avevo mai vissuta in nessuna squadra e anche questo fa capire che c'era davvero bisogno di cambiare qualcosa". Qualcosa di diverso inizia già ad aleggiare sull'ambiente granata, almeno vedendo le due ultime prestazioni all'Olimpico e ad Empoli. "Ora siamo sereni, abbiamo solo la necessità di conoscerci meglio. Lo spirito che ci deve unire è quello del sacrificio e del gruppo. Se in campo fai vedere il tuo valore e dimostri che per vincere puoi fare qualunque cosa, allora lì sì che il risultato arriva: è una conseguenza. Abbiamo e siamo dei giocatori di qualità che hanno voglia di sacrificarsi, basti pensare alla partita contro l'Empoli e a quello che hanno fatto i vari Gasbarroni, Leon e Bianchi. Dopo l'espulsione di Gorobsov, abbiamo giocato a favore del sacrificio e non della qualità, ma se fossimo stati 11 contro 11 la gara avrebbe preso sicuramente un'altra piega. Da qui alla fine del campionato ogni partita dovrà confermare il nostro valore".
Parole da vero gladiatore insomma, parole che fanno da cornice alla figura grintosa del centrocampista romano. La determinazione con la quale pronostica i prossimi mesi a Torino, è la stessa che lo ha portato alla Sisport senza avere ancora il contratto in mano. "Mentre il mio procuratore parlava con la società per il mio ingaggio, io ero già ad allenarmi con i miei nuovi compagni, è vero. Quando ti propongono una squadra come il Torino, non si può dire di no. Anche in un discorso tra muti si capirebbe che è impossibile non accettare. Nessuno mi ha convinto. Per me è una soddisfazione essere qui e spero di dare solo conferme a chi mi ha voluto".
Venerdì c'è il Brescia e dopo due settimane di stop, si torna sul campo a sudare e a guadagnarsi pagnotta e punti fondamentali. "Quella contro i biancoazzurri sarà una gara difficile. Sono forti e meritano tutto il nostro rispetto, ma la nostra intenzione è quella di confermarci. Dobbiamo fare punti, è il nostro imperativo. Io e Genevier in coppia? Speriamo, non so neanche se giocherò".