Non c’è limite al peggio con questo Torino. Che squallore!

13.12.2020 08:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Sirigu, Izzo e Nestorovski
TUTTOmercatoWEB.com
Sirigu, Izzo e Nestorovski
© foto di www.imagephotoagency.it

Se la risposta del Torino alle rimostranze dei tifosi, che martedì erano andati al Filadelfia per esprimere il loro disappunto per un inizio di stagione ben al di sotto delle aspettative, è stata quella di scendere in campo con l’Udinese senza un briciolo di determinazione a fare una prestazione degna di una squadra che ha un minimo d’orgoglio allora da questo Torino non ci si può aspettare altro che la retrocessione con sentenza che arriverà ben prima della fine del campionato. E di grazia che nessuno si azzardi a dire che ieri sera i giocatori sono scesi in campo schiacciati dal peso di dover fare risultato perché o non capiscono nulla di calcio oppure sono in mala fede e quindi correi di cotanto scempio.

E’ inconcepibile che i granata abbiamo lasciato per tutto il primo tempo e a tratti anche nel secondo la gestione del gioco agli avversari che giustamente sono passati in vantaggio al 24’ con Pussetto, anche perché che altro avrebbero dovuto fare, magari vagare per il campo senza una meta? A quello ci pensavano già i giocatori del Torino. Nell’intervallo Giampaolo ha evidentemente strigliato la squadra e, infatti, alla ripresa ha sostituito un giocatore per reparto Nkoulou, Meïté e Zaza con Izzo, Lukic e Bonazzoli ed è passato dal 3-5-2 al 4-3-1-2, ma neppure questo ha scosso più di tanto visto che l’Udinese ha raddoppiato al 54’ con de Paul, poi, complice il rilassarsi un po’ troppo degli uomini di Gotti il Torino è riuscito in due minuti a pareggiare grazie ai gol di Belotti (66’) e Bonazzoli (67’) e questo avrebbe dovuto mettere le ali ai granata, ma così non è stato perché dopo altri due minuti (69’) i friulani hanno segnato il terzo gol con Nestorovski e infine hanno difeso i tre punti fino alla fine contenendo gli assalti più dettati dal nervosismo che dal manovrare in modo lucido, atteggiamento che invece aveva raccomandato invano di avere mister Giampaolo alla vigilia della gara. L’Udinese ha dato una bella lezione al Torino  di cosa si deve fare per non uscire dal campo avendo scialacquato ciò che si è fatto di buono evitando così di farsi definitivamente rimontare, specialità dei granata che in undici partite sono arrivati a gettare alle ortiche ben 22 punti.

Il Presidente Cairo a fine partita, uscendo dallo stadio alle 22 e 02 dopo evidentemente essersi confrontato con l’allenatore e con il direttore tecnico, ha annunciato che la squadra andrà in ritiro, ovviamente punitivo. E si è dichiarato molto deluso dalla poca voglia e poca grinta della squadra nel primo tempo. Non gli si può dare torto, anche se non è esente da colpe visto che non ha fornito a Giampaolo i giocatori adatti al gioco del mister, il famoso regista davanti alla difesa e il trequartista. Così come il direttore tecnico Vagnati non è riuscito a cedere i giocatori che volevano andare altrove o che non avevano le caratteristiche tecniche per il gioco dell’allenatore.

Il ritiro punitivo darà frutti? Chi può dirlo, finora nulla è servito. E i numeri inchiodano tutti: 7 sconfitte (Fiorentina, Atalanta, Cagliari, Lazio, Inter, Juventus e Udinese), 3 pareggi (Sassuolo, Crotone e Sampdoria), 1 vittoria (Genoa), 27 gol subiti, 19 fatti, 6 punti e penultimo posto. E per completare il quadro delle nefandezze 8 partite nelle quali gli avversari hanno rimontato con 22 punti gettati via. Che squallore!