Mihajlovic: “Con la Juve è una sfida tra i colori e il bianco e nero, per vincere dobbiamo giocare da Toro”
L’allenatore del Torino, Sinisa Mihajlovic, in conferenza stampa ha presentato la partita con la Juventus. Ecco che cosa ha detto:
Come sta la squadra a livello fisico? Acquah è recuperato?
“Non è il momento migliore per affrontare tre partite i sette giorni, alcuni tornano da infortuni e altri hanno giocato poco. Quando si vince come a Udine il morale è alto e ciò aiuta, ma dipende tutto dalla testa e la vittoria a Udine ci ha permesso di preparare il derby senza ansie, anche se siamo meno abituati della Juve a giocare ogni tre giorni, però dobbiamo allenarci a questo se volgiamo andare in Europa. Acquah ieri ha fatto differenziato e spero che sia recuperabile”.
Che Juventus è quella di quest’anno?
“E’ la squadra più forte d’Italia e da due anni va in finale di Champions. Rispetto molto la Juve che ha giocatori come Dybala che è il migliore del nostro campionato e poi Higuain, Mandzukic, Cuadrado, Pjanic per non parlare degli altri, Hanno vinto le prime cinque gare e se non hanno giocato bene hanno comunque la mentalità che fa la differenza. Per noi sarà una partita difficile, ma abbiamo i vari Belotti, Ljajic, Falque, Niang, Baselli e penso che con loro il mio amico Buffon non starà molto tranquillo. Andremo là per vincere e vedremo quello che succederà”.
Avete sei punti in più dell’anno scorso, ma in cosa dovete ancora migliorare per andare in Europa?
“Per andare in Europa dobbiamo fare quindici punti in più rispetto all’anno scorso, ne abbiamo già sei in più e siamo sulla buona strada. Penso che siamo la squadra che è migliorata di più, ma dobbiamo essere più concreti in avanti perché sbagliamo troppi passaggi e gol e dobbiamo anche migliorare nella gestione della palla”.
Si parla poco di Falque, ma è un valore in più?
“Ogni allenatore vorrebbe averlo perché è continuo, affidabile, si allena sempre, sa fare le due fasi, segna e fa segnare. Falque non finisce nelle prime pagine, me è molto utile”.
Allegri ha parlato di Niang avendolo allenato, come si lavora su di lui?
“Ogni giocatore ha le sue caratteristiche e il suo carattere e bisogna trovare la medicina giusta capendolo bene. Con alcuni bisogna essere più dolci, con altri più severi, con alcuni si lavora più sulla testa e con altri più sul fisico e su altri ancora su tutto, come con Niang. E’ in dietro nella condizione ed è arrivato con tre-quatro chili in più, ci vorrà tempo perché trovi la forma migliore. Ho parlato con lui per stimolarlo come avevo fatto con Belotti e come faccio con tutti i miei giocatori e spero di vedere presto i risultati. Niang, Belotti e Ljajic non saranno mai un problema, ma una risorsa, ognuno di loro deve fare bene per le caratteristiche che ha”.
Ljajic fa gol e assist, può fare il salto si qualità nella partita di domani?
“Anche l’anno scorso nel derby aveva fatto bene, deve continuare a fare quello che sta facendo che è ciò che mi aspetto da lui. personalità e carattere, vuole essere decisivo e quest'anno nella posizione in cui gioca deve trovare la continuità di prestazioni e confermare il suo talento e anche Niang deve fare lo stesso”.
I complimenti degli juventini sono una gufata o segno di rispetto?
“Conoscendo Allegri e Pjanic penso che abbiano detto quello che pensano. Rispetto allo scorso anno siamo più forti, abbiamo preso giocatori di personalità ed esperienza e ormai lavoriamo insieme da un anno. Questa squadra è stata costruita per lottare fino alla fine per un posto in Europa. Di partita in partita cerchiamo di fare più punti possibili e dobbiamo continuare a migliorare per raggiunger l’obiettivo”.
Si dice che questo sia il derby più tosto degli ultimi anni, ma come si può battere la Juventus?
“Walt Disney diceva che “Se puoi sognare, puoi farlo” ed è facile immaginare che cosa noi sogniamo. Nel derby speriamo di riuscire a realizzare i nostri sogni perché se è vero che ogni partita vale tre punti ci sono partite che sono diverse dalle altre, altrimenti il calcio sarebbe solo matematica ed, invece, è soprattutto fatto di passione ed emozione. Questa è una sfida tra popolo e padrone, fra passione e ragione e fra i colori e il bianco e nero. Penso che in nessun’altra sfida, in nessun altro derby ci sia così tanta differenza a livello di storia e di dna come fra le due squadre di Torino. Per vincere all’Allianz Stadium bisogna giocare senza paura, avere giocatori con gli attributi, sfruttare quelle poche occasioni che ti capitano ed essere molto attenti e concentrati dietro per cercare di dare loro il minor numero di possibilità di segnare. Noi dobbiamo giocare da Toro come dico sempre e come avevo detto anche l’anno scorso e l’avevamo dimostrato, poi, hanno pareggiato all’ultimo e noi avevamo giocato per quaranta minuti con un uomo in meno (espulso Acquah, ndr). Mi ero anche arrabbiato, però, diciamo che è acqua passata e non voglio più ritornare sull’argomento. Spero di vivere un derby senza arrabbiarmi perché adesso esiste il Var per le situazioni dubbie e mi auguro che ogni tanto funzioni anche per noi (allude alle gare con il Bologna, la Sampdoria e l’Udinese quando non è stato utilizzato per far valere le ragioni della sua squadra, ndr). Non cerco mai di compiacere i tifosi avversari, ma l’acustica dell’Allianz Stadium è molto buona e dovrebbe esserla anche per il quarto uomo: “Serbo di merda” non è un’offesa solo per me, ma per un popolo e questo non va bene. Quindi, spero che anche il quarto uomo senta quello che sento io se dovesse succedere, ma mi auguro di no. Dobbiamo finirla con questa storia”.
N’Koulou sembra già essere entrato negli schemi di gioco, è così?
“Gli ho parlato appena è arrivato e l’ho fatto giocare dopo due giorni perché ha esperienza e classe, dà sicurezza all'intero reparto. E' un acquisto molto importante, bisogna fare i complimenti al presidente e a Petrachi perché non era facile prendere un calciatore del genere dal Lione. Con lui e Sirigu in porta siamo migliorati e sono molto contento, anche se dobbiamo evitare gli errori fatti nelle scorse partite”.
In che cosa si sente più vicino al carattere del Toro?
“Si parla di me come di un allenatore tutto grinta e cattiveria, ma non sono d’accordo perché le mie squadre giocano per vincere e mai per non perdere. Caratterialmente assomiglio molto al mondo Toro, ma non mi piace definirmi solo da un alto, le mie squadre giocano bene e si divertono come il pubblico. dquadra ha principi oarale
Nel preparare il derby ha visto nei suoi giocatori quel quid che permette di essere attenti in fase difensiva e non sbagliare occasioni da gol?
“Il derby è una partita particolare ed è la partita più facile da preparare perché se si deve motivare i giocatori vuole dire che c’è qualche cosa che non va o in me o in loro e dovrebbero cambiare mestiere. In queste situazioni bisogna essere sereni e tranquilli ed essere fiduciosi come lo sono io e trasmetterlo ai propri giocatori. Devono andare là sapendo che incontreranno la Juve, per tutto quello che ho detto prima, ma anche sapendo che abbiamo tutte le carte in regola per poterli mettere in difficoltà e l’abbiamo dimostrato l’anno scorso. Dobbiamo andare là a giocarci la nostra partita non pensando al risultato, ma pensando che ognuno di noi deve pensare solo a ciò che abbiamo preparato e deve dare il massimo e alla fine se faremo una grande prestazione di conseguenza arriverà il risultato”.
A centrocampo la coperta è un po’ corta.
“Lo era già nelle scorse partite e adesso lo è ancora di più perché è la terza gara in sette giorni, però, quando si vince e i ragazzi hanno fiducia e carattere, come adesso, tutto si può superare”.
Farà dei cambi? Niang non è al top, giocherà?
“Vediamo ciò che faremo, qualche cambio ci sarà. Niang l’ho voluto perché so quello che può dare, anche se so che non è al cento per cento mi prendo il rischio di farlo giocare poiché solo allenandosi e giocando può migliorare. Al momento non mi dà quello che mi aspetto da lui, ma giocando può tornare ad essere il calciatore che mi aspetto. Sicuramente partirà dall'inizio, poi vedremo quanto durerà”.
Ha rivisto i derby dell’anno scorso per non rifare gli stessi errori?
“Basta guadare la partita scorsa e quella precedente, non ho bisogno di vedere i derby passati”.
Higuain sembra un po’ in crisi, un vantaggio per voi?
“Non svegliamo il can che dorme, io conosco i giocatori come lui e se appena si sveglia ci morde e finisce come l’anno scorso”.
Belotti quanto può dare in questo momento?
“Il “Gallo” in queste partite deve incarnare lo spirito del Toro e continuare a fare quello che sa. Deve restare tranquillo e giocare per la squadra, non deve perdere la sua generosità. Deve continuare come ha fatto nelle ultime due-tre giornate dando la sveglia a tutti e facendo come sa, infatti, non a caso ha segnato sempre”.
Ansaldi a Udine ha fatto bene, domani giocherà?
“A Udine ha fatto bene, come tutta la squadra. E’ disponibile e sarà convocato e può giocare come andare in panchina”.