Mercato: niente centrocampista. Chi s’accontenta gode, ma chi gode al Torino?
Quali indicazioni si possono trarre dal calciomercato di riparazione di gennaio del Torino? Cairo aveva dichiarato che gli obiettivi erano un attaccante e un centrocampista, il primo è arrivato, Immobile, il secondo no. Quindi mezzo mercato non è stato fatto. Qualcuno dirà che almeno non è stata presa una mezza calzetta che poi Ventura avrebbe tenuto soprattutto in panchina. Magra consolazione. Ora si attendono le spiegazioni da parte dei vertici della società sul perché non sono riusciti a individuare e/o a prendere il centrocampista. Non si accettano ovviamente parziali retromarce che provano a smentire le dichiarazioni fatte a inizio mercato. E neppure che la tal società non ha voluto cedere il giocatore che era stato chiesto, perché si deve sempre avere un’alternativa se non di pari livello, almeno simile.
La spiegazione, per certi aspetti più logica, che si può dare sul non arrivo del centrocampista è che la società e lo staff tecnico sono convinti che la squadra possa concludere la stagione nella grigia zona di metà classifica dove non ci sono preoccupazioni per quel che riguarda la salvezza, ma neppure la più piccola speranza di agganciare il treno che porta in Europa, quindi tanto vale rimandare all’estate ogni ristrutturazione della rosa. Preso Immobile e ceduto Quagliarella alla Sampdoria, più Prcic al Perugia e Pryima al Frosinone, tanto Ventura gli ultimi due non li aveva utilizzati neanche nei momenti d’emergenza, il mercato del Torino si è chiuso. Tifosi veri delusi e addetti ai lavori che non possono far altro che giudicare insufficiente quanto effettuato dalla società, ma non conta, salvo poi lamentarsi che l’ambiente è difficile, che non si riesce a lavorare serenamente, che non c’è riconoscenza per quanto è stato fatto e altri piagnistei di questo tipo.
Lasciamo pure andare questa stagione, ma appena sarà terminata si dica chiaramente quali sono i programmi per il futuro specificandoli con dovizia di particolari e dettagli e s’indichino gli obiettivi per il campionato successivo, senza celarsi dietro indefiniti progetti di crescita e vaghi accenni al raggiungere posizioni che vanno oltre la salvezza. Parole chiare e amicizia lunga. Poi appena apre il mercato estivo dare via tutti i giocatori che non rientrano nel progetto tecnico e prendere quelli che sono idonei a raggiungere gli obiettivi prefissati. L’Europeo finisce il 10 luglio, quindi anche i giocatori che lo disputano, se proprio si vuole tirarla per le lunghe, sono trattabili dall’11. Boyé é già stato preso, quando inizierà il ritiro si capirà di che pasta è fatto, adesso disquisire su di lui è prematuro, non ha mai giocato in Italia e neppure in Europa. Potrà anche essere il Messi del futuro, ma questo lo sancirà il campo quando giocherà con continuità partite ufficiali e segnerà. Nell’immediato futuro invece si spera di non dover rimpiangere Fabio Quagliarella e magari si spera anche che Maxi Lopez torni a essere convocato, tenerlo a far numero nella lista dei 25 è assurdo, tanto valeva cedere anche lui.
Per quanto risulti difficile capirlo per dirigenti, staff tecnico e giocatori tutti quelli che criticano sperano di essere smentiti dal campo e dai risultati positivi perché nessuno fra loro vuole il male del Toro e continuare a vedere un torello scornato, anzi tutto il contrario.