Meïté: “Glik mi ha consigliato il Torino. Mi piacciono Pogba e Modric”

12.07.2018 14:28 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Dall'inviata a Bormio Elena Rossin
Souahilo Meïté
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Souahilo Meïté

Il centrocampista del Torino, Souahilo Meïté, è stato presentato in conferenza stampa. Ecco che cosa ha detto:

Com’è stato il primo impatto con il Torino e che cosa l’ha convinta a vestire la maglia granata?

“Sono stato ben accolto sia dai compagni sia dallo staff. Sono in camera con N’Koulou che parla francese e così per me è più facile inserirmi. Mi ha convinto venire al Torino la storia del club e anche il direttore Petrachi. Credo molto nel progetto”.

Al Monaco c’è Glik, gli ha chiesto qualche cosa sul Torino?

“Sì, Kamil mi ha detto che sarebbe stato positivo per me andare al Torino perché è un ottimo club e sarebbe stato utile per la mia crescita professionale”.

C’è un giocatore al quale s’ispira?

“No. Guardo ai grandi calciatori che giocano nel mio ruolo per capire come si sistemano in campo in modo da migliorarmi”.

Lei ha sempre fatto i centrocampista?

“Sì, e per la verità ero più offensivo, ma diventando più completo negli anni ho imparato anche  la fase difensiva”.

Aveva già conosciuto Mazzarri?

“Sì, ma solo per averlo visto in televisione quando allenava in Inghilterra perché mi piace seguire la Premier League”.

Mazzarri lavora molto sulla tattica, quali sono le difficoltà che ha incontrato finora?

“In Italia si fa molta più tattica rispetto alla Francia, come richiede il gioco di oggi. I giocatori più bravi nelle letture tattiche sono quelli che hanno un percorso di crescita superiore. In Francia si punta molto sulla tecnica  e sul giocare la palla, ma meno sulla tattica”.

Oltre al Torino da quali altri club era stato cercato, si dice uno tedesco e uno inglese?

“Dal Bordeaux e appunto dal Torino, di altri club non so”.

Chi conosceva già dei giocatori del Torino?

“Solo N’Koulou, ma di nome poiché sono cresciuto in Francia”.

L’obiettivo del Torino è l’Europa League, pensa che sia raggiungibile?

“Al Torino ci sono buoni giocatori a livello fisico e tattico e adesso in ritiro stiamo preparando bene la stagione. Dobbiamo fare le cose per gradi e poi più avanti si vedrà”.

Quali sono i suoi obiettivi?

“Prepararmi molto bene fisicamente e soprattutto tatticamente in modo da rispondere positivamente alle aspettative del mister giorno dopo giorno”.

Qual è la posizione in campo che predilige?

“Centrocampista alto centrale, ma sono disponibile a ricoprire il ruolo nel quale mi vorrà collocare il mister”.

In cosa deve migliorare?

“Devo migliorare in tutto e quando vedrò che in partita avrò fatto bene sarò soddisfatto e voi vedrete di cosa sono capace”.

Ha detto che non si ispira a nessuno, ma c’è qualche giocatore che le piace particolarmente?

“Modric e Pogba mi piacciono per come giocano. Pogba anche perché siamo simili fisicamente e Modric per la tecnica e la capacità di agire nei piccoli spazi”.

Che cosa conosce di Torino?

“Conosco la storia del club e parlando con chi ha giocato in Italia, Glik e Niang, mi hanno detto che quello italiano è uno dei campionati migliori del mondo. Sono un giocatore tecnico, ma posso imparare molto sulla tattica. Per quel che riguarda la città non so molto e non conosco neppure l’Italia. Anche se ho viaggiato molto non mi era mai capitato di venire prima in questo paese”.  

Nelle nazionali giovanili aveva già giocato con Niang, come si trova con lui?

“Eravamo tutti molto giovani e tutti volevamo diventare professionisti, ma non tutti ci riescono perché il calcio non facile e per riuscire bisogna fare tanti sacrifici”.

Ha il desiderio di giocare nella Nazionale francese?

“Si, ma tutto  a suo tempo. Adesso sono in ritiro con il Torino e penso a conoscere i miei nuovi compagni e l’allenatore”.

Ma com’è nata l’idea di giocare nel Torino? Sarebbe potuto arrivarci prima?

“Ero in Belgio e forse avrei anche potuto, ma mi ha preso il Monaco dove nei primi sei mesi non ho giocato e così ho cercato un’altra squadra per farmi notare giocando di più. Ho conosciuto Petrachi tramite un amico che non è il mio agente, ma che si occupa di me da quando avevo dieci anni e lui conosceva anche Petrachi, ho conosciuto così il direttore”.

Com’è fuori dal campo?

“Sono un ragazzo semplice, la mia famiglia per me è importante. Ho quattro sorelle e non sono sposato, ma potrei esserlo presto. Vivo alla giornata, vado al ristorante e convivo con la mia fidanzata facendo, come dicevo cose semplici”.

L’arrivo di Cristiano Ronaldo ha reso il campionato italiano più interessante?

“Tutti sappiamo chi è Ronaldo ed è un bene che sia arrivato in Italia perché è sempre positivo avere grandi giocatori in campionato”.

Chiederà di spostare l’allenamento domenica per vedere la finale del Mondiale tra la Francia e la Croazia?

“(Sorride, ndr) Credo che sarà difficile che l’allenamento venga spostato e allora cercherò in qualche modo di vedere qualche spezzone della partita sul telefonino. Spero che Modric non sia in forma”.