L’Udinese è l’avversario ideale per vedere se il Torino sa migliorare

La squadra di Mazzarri patisce quando gli avversari si chiudono in difesa e se deve essere lei a costruire il gioco. Gli attaccanti granata devono tornare a segnare.
07.02.2019 13:30 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Walter Mazzarri
TUTTOmercatoWEB.com
Walter Mazzarri
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

I difensori dell’Udinese sono alti, i centrocampisti sono muscolari e gli attaccanti sono veloci e hanno un discreto tasso di qualità, per queste caratteristiche la squadra di Nicola è un avversario di tutto rispetto. Ma c’è il rovescio della medaglia, infatti, i friulani potrebbero avere una posizione in classifica migliore del quint’ultimo posto se i difensori non steccassero in fase di marcatura qualche volta di troppo concedendo importanti occasioni agli avversari per segnare. Se i centrocampisti pensassero un po’ meno a distruggere il gioco altrui e si concentrassero maggiormente sul costruire trame offensive rifornendo di più gli attaccanti. Se, infine, gli attaccanti sfruttassero appieno tutto il loro potenziale segnando di più, per gol realizzati l’Udinese è la terz’ultima in serie A.

Dall’arrivo in panchina di Davide Nicola i friulani si sono concentrati nel potenziare la fase difensiva e nello sfruttare le ripartenze. I tre difensori centrali stanno stretti e sono supportati dai mediani per chiudere le linee di passaggio sia centrali sia laterali con gli esterni posizionati bassi. Tutto ciò darebbe i suoi frutti se, appunto, le marcature fossero attente, puntuali e precise. In fase offensiva gli esterni di centrocampo così come gli attaccanti sono veloci e questo favorisce le ripartenze, ma una non buona capacità nel costruire le trame di gioco si ripercuote sul rifornire adeguatamente gli attaccanti che finiscono per avere pochi palloni veramente sfruttabili e di conseguenza faticano nel trovare la via del gol.

Il Torino dovrà, quindi, sfruttare i punti deboli dell’Udinese e stare attento a non lasciar ripartire l’avversario. Per una squadra come quella di Mazzarri sarà dunque un bel banco di prova perché patisce oltremodo gli avversari che si chiudono in difesa in quanto non brilla quando deve essere lei a produrre gioco. I tiri dalla distanza e lo sfruttare le palle inattive dovranno essere le soluzioni da adottare così come il fraseggio in velocità e i movimenti degli uomini senza palla in modo da creare superiorità numerica e poi toccherà agli attaccanti aver una mira perfetta. Attenzione massima dovrà essere posta nel non perdere palloni, soprattutto a centrocampo, per non dare il la alle ripartenze in velocità dei friulani e occorrerà grande meticolosità nel marcare De Paul e Pussetto, ma anche Lasagna e Okaka in modo da non metterli nella condizione di beffare Sirigu.

E’ da inizio stagione che il Torino deve migliorare nel non commettere ingenuità a livello difensivo che sono costate troppi gol evitabili presi e nel rifornire adeguatamente i suoi attaccanti e loro devono essere più precisi nell’inquadrare lo specchio della porta. La squadra di Mazzarri comunque a livello difensivo c’è, infatti, è la quinta della serie A per gol subiti ed è sotto quest’aspetto assolutamente in linea con l’obiettivo Europa League. Il problema è che non è in linea per i gol realizzati non per nulla è al dodicesimo posto in questa specifica graduatoria. L’assenza per squalifica di Zaza impone a Mazzarri di riproporre la coppia d’attacco formata da Belotti e Falque e visto i tipo di avversario non sarebbe male se venisse utilizzato anche il giovane Millico in modo da avere un tridente per cercare di scardinare la difesa dell’Udinese. L’assenza di N’Koulou, altro squalificato, e il non certo recupero di Djidji, ieri ha parzialmente ripreso a lavorare con la squadra dopo la lieve distorsione al ginocchio destro accadutagli nella partita con l’Inter, comporteranno qualche modifica in difesa. Moretti è sempre una garanzia nonostante la non più verde età e se anche non è più rapido come un tempo è in grado di sopperire con l’esperienza. Nel caso, appunto, Djidji non dovesse farcela ci sono comunque Bremer e il Primavera Ferigra o se Mazzarri volesse un giocatore più espero allora potrebbe arretrare Rincon. In alternativa la difesa potrebbe passare a quattro.
L’avversario è assolutamente alla portata, alle assenze si può comunque sopperire, se pur stando attenti in fase difensiva si oserà di più in quella offensiva e se non si chiederà, come troppo spesso è accaduto, agli attaccanti di sacrificarsi troppo stando lontani dall’area avversaria, in particolare Belotti, allora il Torino batterà l’Udinese e anche imboccherà, finalmente, la strada del migliorare dove finora ha palesato lacune e questa strada è sicuramente quella giusta che può portarlo in Europa.