LIVE Juric: "Nel primo tempo abbiamo giocato come dovevamo. Ripresa difficile da commentare, non abbiamo reagito. Non siamo all’altezza delle speranze che avevamo"
L’allenatore del Torino, Ivan Juric, fra poco in conferenza stampa commenterà la partita con la Juventus.
Forse non è stata la partita che si aspettava, cosa non ha funzionato?
“La squadra ha fatto un ottimo primo tempo e ha giocato come volevo creando pericoli e subendo poco perché abbiamo chiuso tutti i loro rifornimenti e facendo bene. Sul secondo tempo è difficile dire molto perché abbiamo regalato il primo calcio d’angolo, subito il gol, seconda azione con secondo calcio d’angolo e altro gol subito. Diventa difficile parlare di altre cose”.
E' avvilito?
“Sì”.
Tameze si è confermato stasera ancora in un ruolo non suo?
“Ha fatto un’ottima gara, lo sapevo che è un ragazzo d’oro ed è quello che ci serviva anche a livello umano. Sta facendo veramente molto bene. Per il resto ho poco da dire”.
Aveva avuto avvisaglie di una situazione così? Come commenta la prestazione di Milinkovic-Savic?
“Penso veramente che nel primo tempo abbiamo fatto tutto quello che volevamo non concedendo niente e avendo situazioni pericolose nelle quali, secondo me, potevamo fare di più e meglio. Dopo di che diventa difficile, avevamo palla noi la diamo all’indietro calcio d’angolo e prendiamo gol, accusare uno o un altro oppure se ho visto la squadra scarica. La squadra oggi ha giocato come doveva e ha fatto cose belle: scalate e palle rubate senza concedere nulla. Poi abbiamo preso due gol su calci piazzati e rimane il risultato negativo. Questi ragazzi volevo spronarli in senso buono perché da quando sono arrivati si allenano sempre bene e non volevo che si ponessero limiti e che anzi credano in loro andando più forte e oltre. Tutto quello che è successo nelle ultime settimane andava in questa direzione. I ragazzi sono stati bravi e hanno dato tutto: hanno corso e hanno lottato. Sono caratteristiche e per questo li ringrazio".
Complimenti per lo sfogo di prima e per i valori umani: uno spot al calcio. Che cosa manca al Torino per fare meglio?
"Penso che la squadra in questi due anni abbia fatto il massimo. Tutti noi siamo partiti con l’idea che finendo l’anno scorso in un certo modo - avevamo sensazioni molto positive a livello di gioco e di varie situazioni - e avendo percezioni positive, perché eravamo in crescendo, avremmo quindi avuto un inizio di stagione diverso, ma tra i vari infortuni ed errori umani, tante cose le ho sbagliate anch’io, l’inizio di stagione non ha ancora compromesso tutto, però non stato all’altezza delle nostre percezioni. Sicuramente ci sono state situazioni nelle quali dovevo reagire meglio e fino ad ora non sono riuscito a dare quel qualcosa in più”.
Che Juventus ha visto? Cosa ha tolto al Torino l’ingresso di Milik?
“Fisicamente è una squadra devastante la Juventus con Danilo, Bremer e Gattie anche sulle fasce ci sono giocatori di grandissima velocità e in mezzo di grande dinamicità. Nel primo tempo non ricordo occasioni e pericoli e nel secondo la Juve non è che abbia creato occasioni da gol, ma ha segnato su calci piazzati, dove ha dominato fisicamente. La mia sensazione è che sia la squadra di Allegri perché giocano per il risultato, vogliono vincere e sfruttano i loro pregi e nascondono i punti deboli. E’ una squadra che ha tantissimi giocatori molto forti”.
Questo è il momento più triste della sua carriera, pensando anche ai tifosi del Toro?
“É un momento in cui non mi sento compiuto. Parto con un’idea, ma finora non sono riuscito a metterla in pratica. Tante cose bene, ma non sono riuscito soprattutto a dare ai tifosi certe emozioni. come ci tenevo e come volevo”.
Come si può ripartire ora? Si sente di dire qualcosa ai tifosi?
“Ripartire più forte che mai tutti quanti, essere consapevoli delle cose negative e positive. Io sono il capo, vedo, decido, prendo, scelgo e sono sostenuto quindi è compito mio dare di più e meglio a questi ragazzi che, al di là che ogni tanto li stuzzico, mi hanno sempre dato tutto. Ai tifosi, come ho detto, anche se alle volte si vorrebbe dire frasi ad effetto, dico che c’è grande rammarico. Ma veramente. Dopo due anni e mezzo quando si hanno rapporti umani e personali e non riesco a dare quello che vorrei è una brutta roba: mi dispiace tanto. Penso però già alla prossima partita e al prossimo derby in cui cercheremo di batterli”.
Qual è la situazione di Radonjic?
“È un bravissimo ragazzo che ha alti e bassi come tutti sappiamo. Nessun problema. Ci ha dato anche tanto in quest’inizio di campionato, vogliamo che sia sempre al top della condizione, ma a volte non ci riesce. Io ho bisogno di tutti, di lui, di Sanabria, anche se non sono al massimo della felicità, m se vogliamo fare bene ho bisogno di tutti e per Rado è uguale, nient’altro”.
Perché è mancata la reazione dopo i gol della Juventus?
“La Juve si è chiusa, la reazione è che muovi la palla da una parte all’altra, si provano giocate d’attacco, m hanno difensori fantastici che chiudono tutto e allora diventa difficile. Non ho visto ragazzi spenti e senza idee. Quando nella Juve si mettono tutti dietro come a Bergamo diventa dura fare gol. Bisognerebbe inventarsi qualche cosa su calcio di punizione o d’angolo, ma con nove giocatori dietro è dura passare”.
Per caso la squadra è assuefatta ai suoi metodi e al suo tipo di gioco, sembra spenta mentalmente?
“L’anno scorso abbiamo finito con grandissima fiducia perché vedevamo un mix di attenzione, dinamismo e anche cose molto positive a livello tecnico. E allora siamo partiti con grandissima fiducia, ma devo dire che in queste prime partite di campionato abbiamo visto a tratti, molto poco, ciò che ci aspettavamo. Volevamo che la squadra diventasse completa sia in fase di aggressione sia di possesso perché i segnali dell’anno scorso ci davano questa idea”.