LIVE Juric: "Con la Salernitana sarà dura. Penso che la società voglia completare la rosa. Siamo lontani da chi ci sta davanti"

07.01.2023 08:57 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Dall'inviata al Grande Torino Olimpico Elena Rossin
Ivan Juric
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Ivan Juric

Il Torino dopo il pareggio casalingo con l’Hellas Verona che ha lasciato un po’ di amaro in bocca per le occasioni da gol non concretizzate nel finale vuole provare a tornare alla vittoria. L’allenatore dei granata, Ivan Juric, fra poco, in conferenza stampa presenterà la gara con la Salernitana, che si disputerà domani alle 12,30 allo stadio Arechi.

Ci presenta la partita con la Salernitana alla luce di quello che ha visto nello scorso turno dopo la lunga sosta?
"Ci aspetta di nuovo una partita difficile, loro sono una buona, ottima squadra allenata bene. Sarà una partita dura"

Ha recuperato qualcuno?
"Per Aina e Pellegri ci vuole ancora tempo. Singo sarà convocato, ma adesso abbiamo tre partite ravvicinate e bisogna vedere come introdurlo nel ritmo partita, comunque è recuperato"

Le gare ravvicinate comportano qualche cambio per domani?
"Ci devo pensare un po’ perché ci sono giocatori che, secondo me, arrivano da periodi in cui non si sono allenati sempre o, per quello che ho visto in questi primi mesi ci sono alcuni che fanno fatica a recuperare dopo certe partite per cui devo pensare come gestirli. Domani va bene, nel senso che non dovrei fare cambi, ma poi si vedrà per la gara di Coppa Italia con il Milan. Oggi vediamo un po’, sicuramente qualche cosa cambierò e speriamo di indovinare"

Può giocare Linetty e magari così riposano Ricci o Lukic?
"Sì, una di queste cose. Perché fare tutte e quatto le gare con gli stessi in mezzo al campo mi sembra difficile. Linetty fino a questo momento sta facendo un ottimo campionato, pensavo di provare a gestire tutte queste partite così"

Pensa che la società l'accontenterà sul mercato nel completare l’organico?
"Penso di sì, ma è poi normale che dipenderà dalle possibilità economiche. Ma come idea mi sembra che vorrebbero non accontentarmi, ma migliorare o completare la rosa rispettando le mie idee. E' la mia sensazione, poi se si farà oppure no e con quali giocatori questo è fondamentale se saranno giocatori che ci potranno migliorare oppure no. Penso che a questo punto abbiamo bisogno di qualche giocatore che sia veramente sostanzioso”

Quale traguardo si aspetta dalla squadra? E’ una sensazione o è possibile che il Torino rimanga aggrappato a quelle due-tre squadre che sono davanti per poi a maggio competere per l’Europa?
"Sinceramente, lo vedo molto difficile. Se si vogliono fare paragoni con le sei grandi, con l’Atalanta, non possiamo farlo per l’organico, la struttura e in generale per tutto per cosa è accaduto negli ultimi anni e per come loro sono arrivati dove sono. Non mi piace non avere un obiettivo chiaro, ad esempio, noi lottiamo per la salvezza e poi ti ci aggrappi e lavori su questo. Quando non si ha chiaro l’obiettivo non è una cosa molto positiva, però vorrei che la squadra migliorasse e che cercasse di fare il massimo. Ma non abbiamo obiettivi dicendo: “Noi vogliamo questo”. Penso che una persona, una squadra deve avere un obiettivo forte e chiaro che sia la salvezza oppure un’altra cosa. Secondo me, il nostro obiettivo è salvarci, questa è la nostra realtà e il mio è quello di migliorare al massimo la squadra”

Si aspetta miglioramenti specifici?
"Per esempio, l'altro giorno a me la squadra è piaciuta tantissimo per la maturità con cui ha giocato una partita difficilissima piena di trappole con il Verona che aspettava un nostro errore per punirci giocando molto sulle palle lunghe e sulle seconde palle. E’ stato difficile, ma ho visto la squadra matura. Quello che mi sembra de debba essere migliorato, dove manchiamo, è nella chiusura delle azioni. Non penso solo all’attaccante che non fa gol, ma proprio le chiusure dei cross, l’ultimo passaggio. Un altro aspetto dove non siamo bravi sono sicuramente i calci piazzati dove anche per via dell’altezza e di altre cose non riusciamo a sbloccare le gare e a vincere. Su questo bisogna lavorare tanto e spero che la società mantenga questa struttura e le tante cose buone che ho visto e migliorando gli altri aspetti”

A Salerno giocherà con Sanabria dall’inizio oppure con il tridente come con il Verona?
"Penso che mi cambi poco giocare con Sanabria o Vlasic perché sono due giocatori che vengono incontro e fanno giocare e mancano, magari, in altre situazioni. Ci sta che in queste partite che chi può giocare da punta centrale sono loro due con preferenza per Sanabria che è un po’ più punta centrale rispetto a Vlasic, poi dipende dalle partite. Domani ci sta che gioca Tony”

Quanto è difficile per i giocatori non avere un obiettivo?
"Bisogna stare molto attenti, basta vedere il Verona, se si molla un attimo e si fa qualcosa di sbagliato e ti ritrovi ultimo. Ho la lista e vedo che i giocatori che avevo da Ceccherini a Dawidowicz a Tameze, Ilic, Günter, Magnani, Lazovic sono tutti giocatori che per tre anni di fila sono stati nella parte sinistra della classifica e adesso si trovano ultimi. Vuole dire che bisogna stare molto attenti perché la differenza è poca. Penso che la base dell’uomo, dello sport sia avere un obiettivo. Il nostro obiettivo massimo è il decimo posto, però si tratta di un obiettivo inventato. Ma cosa vuole dire decimo posto? Sarebbe successo perché i primi otto nove per noi non sono raggiungibili guardando realmente come sono strutturate e costruite le altre squadre. Poi si fa battaglia con le altre e bisogna stare attenti  a non essere sotto e magari vincere con altri ed è comunque molto difficile. Secondo me, l’obiettivo è quello di cui parlavamo anche l’anno scorso e che il pubblico di Torino si aspetta, ma n questo momento non c’è, non è realistico. Se poi riuscissimo a fare cose fantastiche allora …, ma non è una realtà. Bisogna avere grandi motivazioni personali e di gruppo che spingano. A questo punto percepisco l’insoddisfazione dell’essere in mezzo, perché l’ambiente è così. L’essere in mezzo è già un grande successo, ma l’insoddisfazione si trasferisce alla squadra in modo negativo”

E per il prossimo anno?
"E' lontano, dobbiamo concentraci su questo. Penso che adesso se cominciamo a migliorare un po’ la squadra, creare e lavorare in un modo fantastico e raggiungere i nostri massimi tirando fuori il meglio da tutti, già si può migliorare qualche cosa, però avvicinarci a chi ci è davanti … basta vedere i numeri … siamo lontanissimi. E’ difficile, secondo me”

Ma lei, che deve trasferirlo alla squadra, che obiettivo ha?
“Ripeto, è lontano il discorso. Sono convinto che bisogna avere un obiettivo forte che ti spinge ogni giorno e spinge anche i giocatori. Non è solo l’obiettivo è anche questione di appartenenza e attaccamento più forti. Su questo bisogna lavorare tanto per creare queste sensazioni che, secondo me, mancano un po’”

Ha recuperato Singo, ma manca Aina. Sarà possibile vedere Rodriguez o magari Bayeye?
"Rodriguez non ha le caratteristiche aerobiche per giocare in questo ruolo a tutta fascia, Bayeye, se ci sarà l’opportunità sì. E’ un ragazzo serio, che si allena sempre bene e può essere che in queste partite abbia minuti"

Seck e Karamoh possono trovare spazio?
"Dove li metti, è questa la domanda? Non è che li vedo male e non li faccio giocare, ma Miranchuk sta facendo bene. Ho spostato Sanabria e Vlasic. Queste sono state le situazioni in attacco. Dovrei togliere uno di questi, per come la vedo io. Se metto Karamoh quinto perdiamo come ruolo perché gli altri vanno il triplo. Nel senso che si rischia in fase difensiva e secondo me si perde"

Radonjic con il Verona è sembrato fumoso, lei come lo vede?
"Non è fumoso. E' un giocatore estremamente forte in certe situazioni ed è capace di farti vincere le partite da solo come ha fatto con Sampdoria, che ha preso palla, saltato l’avversario e fatto gol, o con il Cittadella. E direi anche all’inizio con Monza e Cremonese. Lo stiamo costruendo. Quando si fanno acquisti  di questo tipo vedi il curriculum e poi ti fai delle domande sul perché fa tre partite, una, cinque. Per me, ieri ha fatto un grande passo in avanti perché si è presentato con una voglia pazzesca di fare allenamento. Questo per me è già un grande segnale. Ma non è fumoso perché si è fumosi quando si fanno cose che sembrano belle, ma poi non esce niente. Spesso quando Radonjic prende palla ci fa vincere certe partite: questa è una caratteristica. Non è uno come Brekalo che fa prestazioni costanti nell’arco dei 95 minuti. Fa cose particolari. Credo molto in lui, può crescere tanto in mentalità e nel capire i momenti. L'altro giorno sicuramente mi aspettavo di più da lui, ma so anche che tipo di giocatore è Dawidowicz, come lo abbiamo scelto e allenato e come può fare certe cose a livello difensivo, ma non solo con Radonjic bensì con qualsiasi avversario. E la difficoltà che ha avuto Radonjic è stata anche per questo"

Che ricordo ha di Vialli?
"Quando succedono cose così, come per Mihajlovic, ti toccano e si fanno riflessioni sulla velocità con la quale tutto passa. A Vialli siete più legati voi di me. Non l’ho vissuto emotivamente in Nazionale o dove ha giocato come avete fatto voi. siete voi. Oltre all’essere stato un grande giocatore mi sembrava una gran bella persona trasmetteva serenità e positività. Anche nelle interviste era sempre positivo, mi dispiace molto".