Lerda: “Non accetto le falsità. Attaccate me, non i giocatori”

L’allenatore del Torino difende i suoi giocatori da accuse, secondo lui, immotivate e non accetta che si dica che lui o i giocatori non sono i primi a soffrire per le contestazioni e la posizione in classifica che non rispecchia il valore del gruppo
05.03.2011 15:07 di  Elena Rossin   vedi letture
Lerda: “Non accetto le falsità. Attaccate me, non i giocatori”
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© foto di Alberto Mariani

Senza mezzi termini o giri di parole l’allenatore del Torino asserisce con forza che è falso quanto scritto dopo la partita con l’Atalanta. In classifica il Torino ha meno punti di quelli che merita, i primi a starci male per questo sono i giocatori e nessuno è insensibile, anzi. Il gioco c’è, lo spogliatoio è unito e non diviso in gruppetti, i giudizi negativi sui giocatori non sono tollerabili: sanno attaccare e difendere e lo hanno dimostrato con Atalanta e Novara. L’allenatore non accetta che anche solo un tifoso possa pensare che lui è indifferente ai giudizi del popolo granata: “Io sono nato e cresciuto a Torino – dice Lerda con fermezza – ho nel sangue l’essere granata. Non me ne infischio dei fischi del pubblico. Ho rispetto totale della gente che va in curva perché li conosco, io ci andavo quando avevo dieci-undici anni”. Il tecnico difende in modo assoluto i suoi giocatori: “Se volete attaccare qualcuno attaccate me, ma lasciate stare i miei ragazzi”.
 

“Siamo forti – afferma Lerda – vogliamo reagire e siamo in grado di farlo. In classifica non abbiamo una posizione stratosferica, ma neanche disastrosa. Dobbiamo avere fiducia e credere nei nostri mezzi. Mancano tredici partite e ci sono in palio trentanove punti. Dobbiamo lavorare sugli episodi, migliorare sui particolari: si può sempre fare di più. Altri vincono partite facendo molto meno di quello che stanno facendo i miei giocatori. Io sono tranquillissimo, non sono andato fuori di testa e per questo voglio tutelare i miei giocatori. Dopo prestazioni come quella contro l’Atalanta, dove il gioco c’è stato e la sconfitta è causata solo dalla sfortuna, non si deve incolpare la preparazione atletica, la tattica o inventare che ci sono divisioni”.
 

Lerda ribadisce che il modulo di gioco è sempre lo stesso: “Il Torino gioca con un portiere, quattro difensori, due uomini a centrocampo e due laterali. Gli attaccanti sono due e, a seconda di chi scende in campo, giocano posizionandosi orizzontalmente o verticalmente”.
 

Pensando alla prossima gara Lerda si aspetta un Vicenza diverso. “Rispetto all’andata ha cambiato modulo, sa difendersi e ripartire. Ha il vantaggio di non aver giocato il turno infrasettimanale e quindi ha avuto più tempo per recuperare. Il Torino andrà a Vicenza per fare una partita tosta, in modo da poter guardare con serenità alla settimana successiva”.
 

Notizie un po’ preoccupanti arrivano dall’infermeria, oltre ai lungodegenti anche Budel e Ogbonna rischiano di non essere arruolabili, sono influenzati e non partono oggi con la squadra alla volta di Vicenza, ma si spera che domani possano raggiungere i compagni. Nella rifinitura odierna, svoltasi a porte chiuse, ha lavorato a parte Cavanda anche lui alle prese con una lieve forma influenzale. Chi sicuramente non giocherà è Pagano che non ha potuto essere convocato a causa di una distorsione alla caviglia. E’ stato invece convocato il Primavera Fabio Panepinto.