Le parole d'addio di Belotti al Toro lasciano un qualche cosa di sospeso e di non detto
Ieri sera con un post su Instagram Andrea Belotti ha detto infine addio al Toro, dopo un silenzio che si protraeva dalla fine del campionato, 20 maggio scorso, o se si vuole dal 1° luglio, quando il contratto che lo legava al club granata è terminato. Per sette stagioni Andrea ha vissuto il Torino entrando nella storia granata, è l’ottavo marcatore d sempre con 113 reti realizzate, e per più di cinque ne è stato il capitano. La prima volta in assoluto che indossò la fascia fu nel finale di gara con la Fiorentina il 22 febbraio 2017, partita che contribuì a far pareggiare grazie a una sua doppietta, e dal primo minuto la indossò la gara successiva il 5 marzo 2017, contro la sua ex squadra il Palermo, e in quell’occasione realizzò una tripletta in 8 minuti.
Un silenzio lungo per il quale Belotti ha chiesto scusa accennando a situazioni che lo hanno indotto a tacere. Un tacere che lascia un qualche cosa di sospeso e di non detto. “So che il mio silenzio, in tutto questo tempo, vi potrebbe aver ferito e vi chiedo scusa per questo, ma ci sono state situazioni che mi hanno portato a fare così. Il mio pensiero è stato sempre quello di proteggere questa maglia e questi colori”. Un silenzio che un giorno dovrà trovare risposte più esaustive, anche perché quando si è capitano del Torino non si cessa mai di esserlo. E lui lo sa. Un silenzio che assume un significato ancora maggiore alla luce di quanto accaduto con chi era stato designato ad ereditarne la fascia. Quel Lukic che dopo poco che era diventato capitano è arrivato all’ammutinamento per dissidi con la società sul rinnovo del contratto e sull’adeguamento dello stipendio e che si è sentito tradito. Ammutinamento rientrato dopo le scuse del serbo però dal quel 12 agosto finora non è più stato mandato in campo da titolare, lui che lo era in quanto imprescindibile un po’ come lo era stato per anni Belotti. Lukic un altro che da anni, sei, era al Torino, arrivò il 29 luglio 2016. Un altro che come Belotti è solito parlare poco e preferisce esprimersi con i fatti in campo. Un altro che prima mai aveva avuto atteggiamenti o si era espresso con parole fuori luogo. Non può quindi essere solo una coincidenza: c’è qualche cosa di più profondo. Ed è per questo che Belotti un giorno dovrà spiegare tutto perché il silenzio alla lunga non protegge né la maglia né i colori granata.
Il post su Instagram di Belotti:
“Caro Toro, cari tifosi del Toro, è difficile per me spiegare quello che abbiamo vissuto insieme in questi 7 anni. Sono arrivato che ero poco più di un ragazzino e giorno dopo giorno sono cresciuto, basandomi sui valori che questa squadra rappresenta.
Ho cercato di tirare fuori tutto quello che avevo dentro, in ogni allenamento e in ogni partita, per provare a ripagare l’amore che mi avete dimostrato.
Abbiamo sofferto, gioito ed esultato insieme. Ci siete sempre stati, in ogni situazione. Voglio dirvi un enorme GRAZIE.
Grazie per quello che avete fatto per me, grazie per come mi avete fatto sentire, perché, anche nei momenti più duri, io sapevo che voi c’eravate sempre e comunque. Il vostro affetto mi spingeva a dare sempre di più.
Non so se sono riuscito a ripagare tutto ciò che avete fatto per me, ma una cosa è certa, nel mio cuore ci sarete sempre.
So che il mio silenzio, in tutto questo tempo, vi potrebbe aver ferito e vi chiedo scusa per questo, ma ci sono state situazioni che mi hanno portato a fare così.
Il mio pensiero è stato sempre quello di proteggere questa maglia e questi colori.
Ringrazio tutte le persone che hanno fatto parte di questo lungo percorso, di ognuno ricordo qualcosa che è entrato nel mio bagaglio di vita e in un modo o nell’altro mi ha fatto crescere.
Auguro il meglio ad ognuno di voi.
Ci sono ricordi che rimarranno indelebili: la fascia di capitano, la magia del 4 maggio, la curva Maratona che urla il mio nome.
Ora, me ne vado da uomo, da padre di famiglia, consapevole di aver dato tutto me stesso in questi anni.
Non sarà mai un addio, perché per me Torino rimarrà sempre casa.
GRAZIE di TUTTO (seguono due emoticons raffiguranti un cuore e un toro, ndr)
Andrea”