Le intenzioni di Cairo sono chiare sia verso Juric sia verso la programmazione del mercato estivo

01.04.2023 11:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Urbano Cairo
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Urbano Cairo
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il rinnovo di Juric: “L’abbiamo già detto. È con noi ancora per un anno. Non è un tema”. Il riscatto dei giocatori in prestito, riferito a Miranchuk, ma ovviamente estendibile anche agli altri: “Ci sono davanti undici partite. Per i riscatti aspettiamo. Abbiamo avuto buoni inizi, ma finiamo il campionato e poi decidiamo” con queste parole chiare si è espresso ieri, all’uscita dall’assemblea di Lega, il presidente del Torino Urbano Cairo. Quindi cosa c’è da aspettarsi? Il Torino ha fatto, un po’ d tempo fa, una proposta di prolungamento del contratto all’allenatore e chiesto una risposta entro la fine di questo mese per cui non è più un problema della società, nel senso che tutto dipende dalla risposta di Juric: se dice sì, firma e si va avanti, se dice no è lui che deve poi dire se resta fino al termine del contratto, 30 giugno 2024, oppure deve chiedere la rescissione anticipata. E in quest’ultimo caso il Torino sarà la “vittima” delle decisioni del tecnico. Tutto molto lampante. E per quel che riguarda il riscatto dei giocatori in prestito è tema, che come tutti sanno, inscindibilmente legato a quello del prolungamento del rapporto con Juric se ne riparlerà più avanti a fine stagione, l’ultima partita sarà il 4 giugno, quindi molto oltre la fine di aprile.

La distanza temporale non è di buon auspicio. Juric chiede da tempo che non venga smantellata ogni anno la squadra e che anzi sia formato uno zoccolo duro con i migliori giocatori e che poi vengano presi quei due-tre per completare la squadra e renderla in grado di lottare per posizioni che siano superiori al 10° posto. L’attendere che finisca la stagione e poi si vedrà cosa fare non va in questa direzione, ovviamente. Per riscattare Vlasic, Ilic (c’è l’obbligo di acquisto al verificarsi di certe condizioni), Miranchuk, Lazaro, Gravillon, Vieira e Radonjic (l’unico con l’obbligo già scattato) serviranno, eventuali bonus esclusi, 57 milioni di euro. Cifra che è impensabile che Cairo spenda. In più ci sono in scadenza a giugno Djidji, Juric vorrebbe che rimanesse, Aina, Adopo, ieri il suo procuratore ha detto che non rinnoverà perché gioca poco e quindi vuole andare altrove, Karamoh, c’è un’opzione di prolungamento per due anni, e Gemello. Berisha è fuori rosa. E a completare il quadro Schuurs piace a molti club italiani e stranieri e anche Ricci, Buongiorno e Singo sono tenuti sott’occhio. Troppi giocatori sono a rischio non permanenza e la probabilità che di nuovo in estate la squadra sia in buona parte smantellata è decisamente alta.

L’unica cosa che potrebbe in parte cambiare le cose è che il Torino arrivi 7° e l’Inter vinca la Coppa Italia così i granata andrebbero ai preliminari di Conference League e a quel punto molto probabilmente Juric sarebbe stuzzicato a restare. E comunque ci sarebbe sempre la risposta che deve dare a fine mese quando mancheranno ancora sei partite. Ma la probabilità che il Torino arrivi 7° è alquanto bassa. A undici partite dalla fine è al 9° posto insieme a Bologna e Fiorentina, l’Udinese ha un punto in più e la Juventus, con la penalizzazione di quindici, quattro. I granata dovrebbero mettersi alle spalle tutte queste quattro squadre. Non è impossibile, ma chiunque ragionevolmente sa che è a dir poco complicato perché non solo il Torino dovrebbe vincere tante partite, ma contemporaneamente Bologna, Fiorentina, Udinese e Juventus perderne di più. Un conto è dire proviamoci e speriamo, ma tutt’altro è che si realizzi.
I tifosi del Toro si mettano l’anima in pace e si armino di sacrosanta pazienza perché non possono fare altro che attendere l’evolversi degli eventi.