Le grandi trattative del Torino - 1988, Longo: calciatore e tecnico, dai giovani in prima squadra
Il sogno di Moreno Longo è diventato realtà lo scorso 4 febbraio: non aveva mai nascosto di voler tornare, un giorno, al Torino. Perché il tecnico sotto la Mole ci è nato e ci è cresciuto, come uomo e come calciatore, oltre che come allenatore. Una lunga storia che inizia addirittura nel 1988, quando la dirigenza granata scova un ragazzino di belle speranze nel Lascaris, gloriosa società dilettantistica dai colori bianconeri. Longo ha appena 12 anni, da ragazzo del Filadelfia compie tutta la trafila nelle giovanili per poi arrivare in prima squadra: nel ’94 ecco l’esordio in serie A, poi nel 1997 l’addio dopo una trentina di gettoni tra massima serie e serie B prima di un lungo girovagare per l’Italia. Nel 2006 decide di appendere gli scarpini dopo una carriera che poteva essere più brillante, l’anno successiva comincia a fare l’allenatore tra Filadelfia Paradiso e Canavese. E così arriva la chiamata che gli cambia la vita: il presidente Cairo lo contatta nel 2009, Longo non aspettava altro che fare ritorno a casa. Prima in sella agli allievi nazionali, poi la Primavera riportata ad altissimi livelli. Uno scudetto e una Supercoppa con i granata, trofei che nella bacheca del club di via Arcivescovado mancavano da tempo.
Nel 2016 tenta il salto tra i grandi con la Pro Vercelli, conquistando una salvezza, e poi passa al Frosinone, portato in serie A attraverso la lotteria dei play-off. Il primo tentativo da allenatore nella massima serie, però, non va alla grande, con l’esonero nel dicembre 2018. Un anno abbondante fermo per studiare, vedere il calcio inglese, aggiornarsi e candidarsi così per la prossima chance. E’ arrivata a febbraio, quella che aspettava da quando aveva lasciato la Primavera: tornare al Toro, ma questa volta nel Toro dei grandi. Ce l’ha fatta, anche se sul più bello il Coronavirus ha fermato tutto. E ha fermato anche la striscia negativa di Longo, che in tre partite alla guida di Belotti e compagni non è riuscito a invertire la rotta e ha collezionato soltanto sconfitte.
Sa perfettamente che il suo destino è appeso a un filo, anche perché il suo uomo di fiducia, quel Massimo Bava che lo ha aveva voluto fortemente per il dopo-Mazzarri, è stato silurato da Cairo e retrocesso nuovamente al settore giovanile. Ora Longo deve conquistare Vagnati, senza campionato sarà più difficile. E se dovesse ricominciare, l’obiettivo minimo sarà la salvezza, un traguardo mai come oggi in bilico visti i soli due punti di vantaggio sulla serie B. I tifosi, invece, li ha già conquistati da tempo: ma ora Longo è chiamato all’esame di maturità.