La vittoria del Torino con il Genoa ha bisogno di mille conferme per avere un valore

La partita di ieri ha evidenziato ancora una volta i limiti della squadra con le difficoltà a creare gioco offensivo e gli affanni difensivi.
01.12.2019 14:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
La vittoria del Torino con il Genoa ha bisogno di mille conferme per avere un valore
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

 A parte il risultato c'è poco che possa essere salvato della vittoria di ieri del Torino sul Genoa. Sono emersi, infatti, tutti i limiti della squadra di Mazzarri. Bisogna partire dall'esclusione di Zaza. E' eloquente che in assenza di Belotti Mazzarri abbia preferito schierare tre giocatori che non sono punte di ruolo, Berenguer, Lukic e Verdi, piuttosto che mandare in campo lui. Poi, magari, verrà fuori che non stava tanto bene o chissà che altra cosa, ma comunque rimarrà una bocciatura perché il giocatore era in panchina. Non avere un attaccante, inteso come prima punta, che possa sostituire Belotti è rischiosissimo e lo si è visto ieri. Il Torino ha sì pressato il Genoa, ma fino al gol di Bremer, un difensore che ha segnato al minuto 77, era solo riuscito a produrre due tiri con Ansaldi (29' e 49') finiti di poco a lato. Non va scordato oltretutto che la squadra di Thiago Motta ha anche lei serie difficoltà a segnare e che Bremer in mezzo all’area ha intercettato il tiro di Pandev (52') e che il solito Sirigu è intervenuto sul tiro di Cassata (67'), bisogna dire molto centrale, e poi si è dovuto esibire anche da libero uscendo dalla sua area e anticipando con i piedi Pinamonti prima che vi entrasse e si ritrovasse a tu per tu con lui. Se questi episodi fossero andati differentemente, forse, il risultato sarebbe stato meno positivo per il Torino.

La difesa non ha subito gol e verrebbe da dire che ci mancherebbe, con tutto il rispetto per il Genoa che prima della partita era al terzultimo posto in classifica. Il rischio, però, c’è stato e ancora una volta hanno influito i demeriti del Torino che nel secondo tempo ha abbassato il ritmo, pressato di meno e ci sono stati anche errori individuali e collettivi per una ventina di minuti abbondanti e tutto ciò ha permesso all’avversario di farsi più intraprendente e pericoloso. Nel complesso la squadra di Mazzarri ha creato 5 occasioni da gol e prodotto 3 tiri in porta, compreso il gol, ma ne ha spediti fuori 7 e gli uomini di Thiago Motta di occasioni da gol ne hanno avute 4 e fatto 3 tiri in porta, non hanno segnato, però, hanno colpito la traversa con Agudelo (56’), per la verità la parte superiore della traversa,  e un palo con Favilli (57’). Per questo non si può non pensare che se il Genoa avesse avuto maggior peso specifico in attacco, influisce tanto l’assenza per infortunio di Kouamé, i granata forse non sarebbero riusciti a portare a casa i tre punti.

La vittoria con il Genoa è stata una scintilla che ha bisogno di mille conferme per diventare fuoco altrimenti svanirà senza lasciare traccia alcuna.  Non si deve sputare sui tre punti, ma non si può minimamente pensare che siano chissà che cosa  per la prestazione globale che si è vista in campo. Qualche progresso lo ha fatto Verdi, ma obiettivamente è ancora lontano dall'essere un giocatore decisivo perché da un attaccante si aspettano i gol e lui non ne ha ancora segnati. Con il Genoa ha battuto lui il calcio d'angolo che ha permesso a Bremer di segnare e Radu gli ha negato la gioia del gol deviando un suo tiro insidioso (81'), però, resta il fatto che i tiri nello specchio della porta ne ha fatto solo uno, quello appunto, in 89 minuti di permanenza in campo. Bremer ha disputato una buona partita impreziosendola con il gol. Ansaldi e Sirigu come al solito hanno fatto bene. De Silvestri il suo l'ha fatto, così come Laxalt quando è subentrato e tutto sommato anche Meité. Ma gli altri? Gli altri potevano fare di più anche Nkoulou e Rincon che alla fine una prestazione sufficiente l'hanno fatta, però, potevano fare di più Izzo, Baselli e Berenguer ed Edera poteva sfruttare meglio l'occasione concessagli e non fare due falli a centrocampo evitabili e farsi espellere dopo 7 minuti dall'entrata in campo.

Sottovalutare i limiti che si sono visti ieri sera e che sono sotto gli occhi d tutti da molto tempo sarebbe un errore madornale, prenderne coscienza, invece, potrebbe servire come punto di partenza per lavorare affinché si superino e il Torino non continui ad essere una squadra mediocre.
Mazzarri e Cairo poi facciano una bella riflessione su come si deve intervenire nel mercato di gennaio perché è indispensabile apportare modifiche alla squadra.