La vetrina del Mondiale potrebbe allontanare Cerci e Darmian dal Torino
Si sa che i giocatori bravi sono ricercati e la prova è che a Immobile è bastato un anno ad alto livello in serie A per ricevere un offerta irrinunciabile dal Borussia Dortmund, così ha salutato il Torino e si è trasferito in Germania. Stessa sorte potrebbe capitare anche a Cerci e Darmian che interessano e non poco in primis alla Roma, ma anche al Milan e non solo. E’ vero che i due sono interamente di proprietà del Torino e hanno un contratto il primo fino al 2016 e il secondo fino al 2017 e che il presidente Cairo in più di un’occasione ha detto che non li vuole cedere, però se alla società arrivasse un’offerta sostanziosa e lo stesso accadesse anche ai giocatori trattenerli non sarebbe per nulla facile.
I tifosi del Toro sono preoccupati perché temono che poco alla volta i giocatori di maggior prestigio vadano via proprio adesso che la squadra ha messo una bella distanza dal recente passato di mediocrità, giungendo a poter disputare i preliminari d’Europa League. Tutti sanno che per fare bene in campo internazionale e contemporaneamente in campionato e perché no anche in Coppa Italia ci vuole una rosa competitiva. E’ già andato via il capocannoniere e se lo seguissero Cerci e Darmian, o anche solo uno dei due, sarebbe molto difficile ricreare un organico all’altezza delle aspettative. Per rassicurare l’ambiente del Toro bisogna dire che al momento non ci sono trattative concrete che potrebbero essere il preludio all’addio di Alessio e Matteo, però entrambi sono parte della Nazionale che giocherà il Mondiale in Brasile e se Prandelli li facesse giocare non solo qualche spezzone la possibilità che si mettano in mostra e diventino oggetto del desiderio di importanti club italiani e stranieri, più di quanto non lo siano già adesso, aumenterebbe e non di poco.
Il Torino può provare a blindare i suoi gioielli finchè vuole, ma a fronte della possibilità di disputare la Champions League e a contratti pluriennali a cifre con tanti zeri diventa impossibile trattenere dei giovani giustamente ambizioni. Il calciomercato apre i battenti il primo luglio ed è quindi normale che in questo periodo le voci di possibili, verosimili o ipotetici passaggi di un giocatore da una squadra all’altra si susseguano e tengano banco, però non sempre si tratta solo di chiacchiere e alle volte poco o tanto fondamento c’è. Cairo può provare a mostrare i muscoli e chiedere cifre considerevoli per “spaventare” la controparte, ma non è pensabile che metta a repentaglio la sua credibilità chiedendo uno sproposito non tenendo conto dei parametri oggettivi o che rifiuti qualsiasi offerta, trattenendo i giocatori e rendendoli scontenti per non aver potuto cogliere una grande opportunità.
E’ bene che tutti comprendano che il Torino è in una fase di transizione poiché si è tolto dalle acque paludose che tengono intrappolate le squadre che lottano per salvarsi, ma non è ancora fra i club che in pianta stabile frequentano la parte sinistra della classifica italiana e competono a livello internazionale. Ci vuole del tempo oltre che capacità di gestione e un budget che permetta da una parte di trattenere i giocatori migliori e dall’altra di affiancare loro altri dello stesso livello, in modo da ottenere quei risultati che garantiscono l’entrare in pianta stabile nel calcio che conta davvero. L’essere in una fase di transizione ovviamente non significa che chiunque possa arrivare e portarsi via i giocatori più pregiati, però vuol anche dire che non è da escludersi che qualche campioncino possa non restare, l’importante è che la società ne tragga il massimo profitto dall’eventuale cessione e che reinvesta l’intera cifra per avere sempre una squadra competitiva.