La speranza del Toro: il pegno con la Lazio si tramuti in rimonta allo Zenit

Ventura per far fronte a una rosa che non è adeguata per affrontare campionato ed Europa League ha “sacrificato” la partita con la Lazio per far riposare alcuni giocatori titolari e averli tutti al top per la gara con lo Zenit.
18.03.2015 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
La speranza del Toro: il pegno con la Lazio si tramuti in rimonta allo Zenit
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© foto di Daniele Buffa/ Image Sport

Il massiccio turnover effettuato lunedì sera nell’affrontare la Lazio è spiegabile solo con l’impegno in Europa League di giovedì con lo Zenit e con la ferrea volontà di Ventura e della squadra di provare a ribaltare il due a zero dell’andata a San Pietroburgo. Questo ha comportato la rinuncia volontaria a Glik, Moretti, Darmian, Farnerud, Quagliarella e Maxi Lopez tenuti in panchina a riposare, solo Darmian, Farnerud e Maxi Lopez hanno trovato spazio nel corso del secondo tempo, che andava a sommarsi alla rinuncia obbligata degli infortunati Gazzi, Vives, Molinaro e Masiello, più all’ormai sempre escluso dalle convocazioni Barreto. Che il Torino finisse per essere sconfitto dalla corazzata di Pioli si era capito quando sono state consegnate le formazioni ufficiali, alzi la mano chi dopo averle lette non ha pensato: “la Lazio vincerà facile”. Non è stato proprio così perché nel primo tempo la squadra di Ventura ha tenuto testa ai biancocelesti, che sembravano decisamente meno temibili rispetto a quanto avevano fatto vedere in campo nell’ultimo periodo e, infatti, alla distanza la Lazio ha fatto prevalere la superiorità tecnica e tattica che sommata al calo dei pur encomiabili giocatori granata ha permesso ai biancocelesti di vincere.

 

A chi del Torino  è sceso in campo contro la Lazio non si può dire nulla, anche se qualche palla di troppo è stata persa e qualcuno, Bruno Peres su tutti, è stato decisamente meno incisivo di quanto avrebbe potuto, ma l’impegno non è mancato, semmai si sono visti dei limiti che erano già ben noti. In fin dei conti se vengono schierati ben tre giocatori, Jansson, Silva, Amauri, che di solito non vengono impiegati come titolari un motivo ci sarà e se a questi si aggiunge uno, Basha, che è stato fuori per undici mesi a causa di infortuni e non c’erano a disposizione altri compagni per quel ruolo vuol dire che la rosa non è sufficientemente rifornita. Tra l’altro Basha è stato il migliore in campo e Jansson, Silva e Amauri sono stati positivi dando tutto quello che avevano. Senza dimenticare che Maksimovic, Peres, Benassi, El Kaddouri e Martinez, stanno ancora compiendo un percorso di crescita e qualche errore in ogni partita lo fanno, alle volte un po’ per troppa foga, altre per qualche distrazione di troppo, in alcuni casi per deficit d’esperienza dovuta all’età. Con questo non si vuole assolutamente dire che Jansson, Silva, Amauri, Basha, Maksimovic, Peres, Benassi, El Kaddouri e Martinez non siano all’altezza o che sia colpa loro se il Torino ha perso con la Lazio, semplicemente si ritiene che se la rosa avesse più giocatori d’esperienza e di qualità si sarebbero potuti affrontare i biancocelesti con una squadra che avesse un gap minore rispetto agli avversari, che per giunta non devono affrontare le fatiche dovute all’impegno in Europa League. 

 

Mister Ventura ha fatto bene o male ad effettuare un massiccio turnover con la Lazio? Sicuramente gli va riconosciuto di aver avuto il coraggio di farlo prendendosi un rischio e esponendosi a critiche, ma gli allenatori, soprattutto quelli che come lui hanno anni e anni d’esperienza sulle spalle, sono pagati anche per questo. E’ evidente che alla luce della sconfitta il mister ha fatto una scelta eccessiva e se non riuscirà nell’impresa di far passare il turno alla squadra, il peso del giudizio diventerà ancor più negativo, soprattutto se in campionato alla fine non sarà raggiunto l’obiettivo di partecipare all’Europa League del prossimo anno. E’ vero che non si hanno riscontri sul fatto che se avesse schierato buona parte dei titolari il Torino avrebbe potuto pareggiare o vincere, magari avrebbe perso ugualmente, però il rischio di rimpianti c’è. Anche perché il turno di campionato ha visto sconfitti Palermo, Milan e Genoa e c’era quindi la possibilità per il Torino di aumentare il margine su siciliani e rossoneri, di avvicinare i liguri e di mantenere almeno gli stessi punti dell’Inter che avendo pareggiato ha sorpassato i granata, ma soprattutto non aumentare il divario con Fiorentina e Sampdoria che, uscendo vincenti dai confronti con Milan e Roma, hanno portato a nove il vantaggio sul Torino e a undici gare dalla fine del campionato iniziano a ipotecare il quinto e il sesto posto, che vogliono dire partecipazione diretta o passando per i preliminari alla prossima Europa League.

 

Ventura ci crede, i giocatori pure e i tifosi lo vogliono: fare l’impresa con lo Zenit e conquistare l’accesso ai quarti di finale, per riuscirci basta vincere tre a zero giovedì. Apoteosi o cocente delusione non tanto per non esserci riusciti, ma per essersi illusi che sarebbe stato possibile tanto più che si era pagato pegno con la Lazio e che si ritengono i russi tutto sommato una squadra alla portata perché a casa loro e con un uomo in più non hanno affondato ulteriormente cercando il gol del tre a zero. Chi ama il Toro spera che allo Zenit non sia bastato ottenere il massimo con il minimo sforzo. Crederci comunque e fare la partita dando non il cento per cento, ma di più.