La panchina corta: un vero problema per il Torino alla ripresa

20.04.2020 11:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Longo e Lukic
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Longo e Lukic
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Prima o poi si riprenderà a giocare a calcio, Covid-19 e decisioni politico-sportive permettendo, e allora ci sarà un tour de force per disputare i rimanenti 12 turni di campionato e per il Torino e altre sette squadre 13 in modo da terminare la stagione senza dover posticipare troppo l’inizio della prossima. Il Torino, come anche altre squadre, dovrà affrontare il problema di avere una panchina corta perché ha una rosa composta da 22 elementi, ovviamente può sempre attingere dalla Primavera, ma resta il fatto che come si ipotizza si giocherà ogni tre giorni e, quindi, l’impegno sarà elevato e non avere numerose alternative renderà tutto più difficile per mister Moreno Longo tanto più che le alternative hanno già dimostrato di non essere sempre all’altezza. Ad esempio, per le fasce laterali ci sono solo tre giocatori di ruolo Ansaldi, De Silvestri e Aina e non si arriva ad avere un titolare e una riserva per corsia.

Molto probabilmente sarà varata la possibilità di effettuare cinque e non tre cambi e questo aiuterà a non fare affaticare troppo i giocatori durante le partite, ma resta la questione che chi non fa parte del gruppo dei titolari o è giovane oppure ha un gap con il compagno abbastanza marcato. Tanto per dirne una se si volesse far rifiatare Belotti, che in campo spende sempre tante energie, il Torino non ha un’altra prima punta altrettanto di spessore o comunque un calciatore che anche se meno performante si avvicini abbastanza al “Gallo”.

Il fatto poi che il Torino sia in una situazione di classifica precaria essendo a ridosso della zona retrocessione acuisce ancor più il problema. I granata, infatti, alla ripresa dovranno oltre a recuperare la partita con il Parma poi affrontare in alternanza in casa e in trasferta, Udinese, Cagliari, Lazio, Juventus, Brescia, Inter, Genoa, Fiorentina, Verona, Spal, Roma e Bologna. E ci sono anche trasferte non proprio dietro l’angolo che sottrarranno altro tempo, già esiguo, agli allenamenti. C’è, quindi, solo da sperare che non intervengano infortuni o squalifiche altrimenti l’aver ridotto la rosa a gennaio rischierà di essere un boomerang.