La grande lezione di Ribéry a Cairo

20.07.2020 10:32 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Urbano Cairo
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Urbano Cairo
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

A chi aveva chiesto l’estate scorsa al presidente del Torino perché non avesse preso lui Franck Ribéry, svincolato dal Bayern Monaco, Urbano Cairo rispose che “era un acquisto mediatico”. Battuta infelice che gli si è ritorta contro e che ha dimostrato, anche se non ce ne era alcun bisogno, che se non si comprano giocatori di qualità non si va da nessuna parte. Il francese all’andata non giocò a causa di un infortunio e il Torino vinse, anche perché non aveva ancora del tutto imboccato il tunnel della disgregazione, ma ieri sera con una prestazione degna di un giocatore del suo livello, perché anche se a fine carriera la qualità resta eccome così come la voglia di impegnarsi e di fare bene, Ribéry ha trascinato la Fiorentina alla vittoria, che ha garantito ai viola l’aritmetica salvezza grazie anche alla sconfitta del Lecce da parte del Genoa.

Ribéry non solo ha innescato l’azione che ha portato all’autogol di Lyanco sul tiro di Kouamé e sfoderato l’assist per la rete di Cutrone, ma ha anche illuminato la Fiorentina con giocate efficaci e pregevoli, impegnato Sirigu con una parata, per la verità non dal coefficiente di difficoltà altissimo, corso tanto e toccato 61 palloni, più di qualsiasi altro compagno alla faccia dei 37 anni compiuti lo scorso sette aprile. E se non fosse stato fuori per l’operazione alla caviglia per dodici giornate, dalla quindicesima alla ventiseiesima, e per altre tre, decima, undicesima e dodicesima, a causa di una squalifica molto probabilmente la Fiorentina non si sarebbe trovata a dover fare i conti con chi è in lotta per non retrocedere. Per non parlare quanto i giovani possono aver tratto insegnamento dall’allenarsi e giocare con lui.

Certo uno come Ribéry costa, ha uno stipendio di  milioni di euro netti a stagione, e Cairo non ne elargisce più di due ai suoi migliori giocatori, ma quando si tratta di campioni conclamati un’eccezione può e deve essere fatta. Chi vedendo ieri sera Fiorentina-Torino non ha pensato: magari Ribéry giocasse nelle fila granata. Cairo era all’Artemio Franchi e anche lui ha visto che cosa ha fatto in campo il francese e che cosa non hanno fatto i suoi giocatori. E allora rifletta sulla grande lezione che gli ha dato Ribéry e prenda spunto da Commisso.