L'attacco del Toro in numeri: Ventura di fronte ad un bivio
Il gol del momentaneo vantaggio nella partita di domenica scorsa a Genova è stato confezionato, per la seconda volta consecutiva, dal duo Birsa-Bianchi. Oltre alla bravura dello sloveno nell’effettuare precisi cross e all’abilità del capitano di insaccarli di testa c’è un altro componente che va preso in considerazione: il caso. Senza l’infortunio di Santana, Birsa difficilmente si sarebbe ritrovato in quella zona di campo e di conseguenza il cross per Rolando probabilmente non sarebbe mai arrivato. E’ ormai noto a tutti come, nonostante il gioco sulle fasce sia uno dei capisaldi di mister Ventura, i cross per la testa degli attaccanti non rappresentino una delle soluzioni preferite al tecnico genovese.
Se la considerazione precedente va presa con le molle, l’analisi di come sono arrivati tutti i 18 gol realizzati dai granata può rappresentare un campione più significativo. Due reti sono arrivate su rigore, due su errori della difesa avversaria (i retropassaggi errati di cui hanno beneficiato prima Sansone e poi Santana), tre su azioni manovrate, quattro su calci d’angolo e ben sette su cross dal fondo o quasi. Se i primi due casi non rivestono molta importanza così non si può dire delle altre circostanze. Partendo dalle tre reti su azioni manovrate, due sono state siglate contro il Pescara e una contro l’Atalanta. Considerando il Pescara di inizio campionato come la squadra nettamente più debole della serie A e il fatto che contro l’Atalanta il gol a cui si fa riferimento fosse il quinto messo a segno a partita ormai ampiamente conclusa, non c’è molto da stare allegri. Passando ai quattro gol su calcio d’angolo tutti sono stati realizzati battendo il corner in maniera “tradizionale” e cioè calciando la palla direttamente all’interno dell’area. Infine dei sette gol su cross tre sono attribuibili a Bianchi, tutti di testa, uno a Stevanovic al volo, uno a Basha, uno a Cerci e uno a Birsa con un traversone finito beffardamente in rete. La prima considerazione che sorge spontanea è come questo genere di reti non corrispondano esattamente a come Ventura vorrebbe che fosse gestita la fase offensiva infatti, se escludiamo i gol su azione manovrata e il gol di Cerci dopo una bellissima ripartenza in velocità di Santana contro la Fiorentina, dove si vede chiaramente la mano del tecnico, tutti gli altri sono frutto di giocate più basilari: fughe sulla fascia e palla in mezzo. Anche i quattro gol su calcio d’angolo sono arrivati senza l’applicazione di improbabili schemi che nella maggior parte delle volte portano ad un retropassaggio a Gillet, pratica di cui i tifosi sicuramente non sentono la mancanza.
Insomma questi dati non lasciano molti dubbi: i giocatori di cui mister Ventura dispone non sono adatti per mettere in pratica gli schemi provati e riprovati in allenamento. Se il mercato di gennaio non porterà dei correttivi adatti e di qualità il mister si ritroverà di fronte ad un bivio: continuare su questa strada oppure adattarsi alle caratteristiche dei giocatori presenti in rosa?