Il Toro vede la A
Flavio Bacile
Sono bastati venti minuti da Toro per avere ragione della Reggina e rivedere, finalmente, la serie A. Si può essere soddisfatti? Forse si, forse no, di fatto, il Toro aggancia la zona calda della classifica dopo una settimana che ha visto i granata vincere due volte in trasferta, con prestazioni quasi simili, ed una volta in casa, sfatando l’antico tabù delle tre vittorie consecutive. Ritrovata la solidità difensiva, ed un pizzico di buona sorte, infatti, gli avversari non segnano più al primo tiro in porta o con parabole che hanno del paradossale, i granata macinano punti e risalgono la classifica, mettendo in mostra una coesione d’intenti che era mancata nella prima parte del campionato.
La partita ha visto il Toro in difficoltà per tutto il primo tempo e per la parte iniziale della ripresa, fino al pareggio di Bianchi, con i calabresi da preferire sotto l’aspetto della corsa e delle occasioni avute, almeno fino al 70’. Nella prima frazione oltre al gol di Valdez, lasciato libero di colpire di testa in area piccola, unico vero errore della difesa, la Reggina può recriminare per una traversa colpita da Carmona a Sereni battuto, e per due splendide parate del portierone granata, la prima su tiro al volo di Brienza dal limite dell’area piccola, la seconda su un bolide di Tedesco, da circa 25 metri, indirizzato all’angolino alto sulla destra della porta dei granata. Il Toro aveva nel frattempo perso per infortunio Zoboli, sostituito da Rivalta, e successivamente Gasbarroni, sostituito da Rubin, con il seguente spostamento di Garofalo nella posizione di esterno sinistro alto. La ripresa si apre sulla falsariga della prima frazione, con i calabresi che cercano il gol della sicurezza ed i granata in difficoltà nel contenere le sfuriate dei padroni di casa. Al 70’ la partita cambia radicalmente. Il Toro trova il pareggio con Bianchi, bravo a sfruttare un lancio di Pestrin e l’ingenuità della difesa della Reggina. Da questo momento, e fino alla fine del match, il Toro cambia passo e cresce di convinzione nei propri mezzi, legittima prima il pareggio, poi il vantaggio; splendida la punizione di Garofalo al primo gol con il Torino. Antonelli (fino alla sostituzione) e lo stesso Garofalo cominciano a fare male ai calabresi sulle fasce, Barusso, Pestrin e Coppola (subentrato ad Antonelli), oltre al consueto filtro garantiscono anche appoggio alla fase offensiva, la difesa non soffre più la velocità di Brienza, Missiroli e Pagano. Finisce 1-2 con la squadra del presidente Foti che può legittimamente recriminare per le occasioni avute, e Colantuono che giustamente si gode la vittoria ed il Toro visto negli ultimi venti minuti.
Che dire ancora, se non che questa volta sottoscrivo pienamente le parole del nostro tecnico, ciò che contava oggi era vincere, e non era facile vincere a Reggio come a fatto il Toro, vale a dire tra mille difficoltà, infortuni e squalifiche, la paura di prendere altri cartellini, i cambi in corsa obbligati, contro un’ottima Reggina, che ha dimostrato di non meritare assolutamente la posizione che occupa in classifica, in svantaggio di un gol a metà del secondo tempo. Non sarebbe stato uno scandalo chiudere la partita in pareggio, è vero, ma il Toro è stato bravo a sfruttare gli episodi che fanno la differenza. Per farla breve, non abbiamo rubato nulla, quindi bravi ai ragazzi, bravo il tecnico che nuovamente nei momenti topici ha tirato fuori dalla panchina l’uomo giusto.