Il Toro non prende gol, ma nemmeno segna. E' positivo?

10.11.2020 06:02 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
Il Toro non prende gol, ma nemmeno segna. E' positivo?
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Equilibrio, gara intelligente, le forze che potevano mancare dopo aver giocato tante partite in pochi giorni. Questo è stato il messaggio di Giampaolo dopo il pareggio casalingo contro il Crotone, ultimo in classifica. Senza Sirigu e le attenzioni migliori della difesa la squadra calabrese poteva anche segnare, avendo avuto più occasioni del Torino, ammesso anche da Murru, che ha fatto pochissimi tiri in porta, uno dei quali clamoroso, perché ha beccato il palo e non è entrato in rete nonostante il portiere fosse ormai fuori dalla sua porta. Chiamiamola sfortuna, oppure, in gergo calcistico, un episodio che non si è concretizzato.

Partita noiosa quella di domenica, non che le altre del settimo turno siano andate meglio, vedere ad esempio Parma-Fiorentina, o anche Atalanta-Inter, 1-1, ma da queste due squadre c’era da aspettarsi di più. Fa effetto il Verona che, al cospetto della prima in classifica, il Milan, a San Siro, non ha avuto nessun timore reverenziale e si è permessa di tenere il vantaggio fino agli ultimi minuti, subendo un gol dal solito Ibra, che però aveva sbagliato in precedenza un rigore.

Come ha aggiunto il mister granata non era la partita con il Crotone quella per cui recriminare per un solo punto ottenuto, o due persi, perché ci sono state altre partite dove il Toro poteva vincere, ne ha avuto l’opportunità, come contro il Sassuolo e la Lazio, ma ha buttato al vento il risultato per erroracci della difesa.

Ebbene prendiamo per buone le parole di Giampaolo, che sa il fatto suo e dopo tanti allenatori monotoni nella disamina della partita, del genere abbiamo avuto maggior possesso palla, siamo stati sfortunati, c’era almeno un rigore, c’è un allenatore che legge bene la partita e non cerca scuse. Per questo motivo bisogna dargli fiducia e tempo, il suo lavoro sta continuando a migliorare. Però deve fare una promessa, non accontentarsi, a gennaio qualcosa chieda alla società. Pochi giocatori, ma eccellenti, che facciano fare un salto di qualità al Toro.