Il Toro mantiene la sua super-difesa. E le altre italiane d'Europa?
Il trio Izzo-N'Koulou-Djidji, quest'ultimo sostituito dal super-veterano Moretti nel corso della seconda metà del campionato, si è rivelato in assoluto uno dei più efficaci nel corso dell'ultimo campionato. Come se non fossero bastate le cifre a dimostrarlo, lo abbiamo detto, dimostrato, sottolineato in tutte le salse. Gioco facile, livello d'eccellenza evidente. E, salvo stravolgimenti, la conferma dei tre titolari, specie considerato il "regalo" giunto dall'UEFA, quello legato all'accesso in Europa League, appare pressoché scontata: anche l'interessamento di club di maggior prestigio e respiro internazionale non sembra poter minacciare l'entusiasmo dell'ambiente per il progetto in corso. Ma, nel frattempo, cosa fanno le altre sei italiane coinvolte nelle prossime coppe europee, per quanto riguarda ciascuna il proprio reparto difensivo?
JUVENTUS - Dal modulo variabile di Allegri, si passa, con Sarri, a un più classico assetto a quattro. Gli unici confermati al 100% sembrano essere capitan Chiellini e il versatile rincalzo De Sciglio: Bonucci, di fronte a un'offerta irrinunciabile da parte di City o PSG, potrebbe salutare nuovamente, specie qualora i bianconeri chiudessero a breve per De Ligt dall'Ajax. Non certissimi della permanenza, ma tutto sommato al momento parte del progetto, Alex Sandro e Rugani (che con Sarri era esploso in quel di Empoli), mentre sembra aver subito una frenata, forse solo in attesa di un colpo in entrata (Trippier dal Tottenham, o Piccini dal Valencia?), il trasferimento di Cancelo in Premier League. Probabilmente soltanto di passaggio, in direzione di un nuovo prestito al Cagliari, Luca Pellegrini, appena arrivato dalla Roma, in cambio di Spinazzola.
NAPOLI - Preso Manolas, non è da escludere una partenza a tre cifre in milioni di euro per la stella Koulibaly. Il solito Paris Saint-Germain o una big di Premier potrebbero interrompere il sodalizio quinquennale che ha portato il senegalese ai massimi livelli del calcio mondiale, mossa che comporterebbe, presumibilmente, l'innesto di un ulteriore centrale di livello, considerata la molto probabile cessione di Albiol. Ancora nel progetto Maksimovic, già trovato in Di Lorenzo, anch'egli approdato via Empoli, il sostituto del partente Hysaj; per quanto riguarda la fascia sinistra, dovrebbe restare Ghoulam, forse insieme a Luperto. Via invece Mario Rui, che come noto piace anche al Toro, incerta la situazione di Malcuit.
ATALANTA - Del gruppo che ha compiuto il miracolo Champions, agli ordini di Gasperini, sembra al momento in possibile partenza il solo Mancini, con direzione Roma. Palomino, Masiello, Toloi, Djimsiti: nomi certamente non altisonanti, ma che hanno dimostrato quanto la somma dei singoli, in presenza della giusta guida e di tanto entusiasmo, possa generare un risultato ben oltre quello puramente aritmetico. Capitolo laterali, che nel 3-4-3 gasperiniano rivestono una posizione di rilievo assoluto: respinti gli assalti dalla Bundesliga per Gosens, per ora quest'ultimo sembra destinato a restare, insieme a Castagne e a Hateboer. Di ritorno all'Udinese Ali Adnan, arriverà probabilmente un quarto elemento per le fasce, magari giovane, economico, e ancora una volta proveniente dai "bassifondi" del calcio europeo.
INTER - Appena ufficializzato un campione del calibro di Diego Godín, il club neroazzurro non intende ripetere i flop dei "grandi vecchi" del recente passato, quelli legati, nello specifico, a Lucio e Vidic. Non scontato un manicheismo di Conte sulla difesa a tre, i punti fermi restano Skriniar, fresco di rinnovo una volta respinte le sirene inglesi e teutoniche, e De Vrij, mentre, tra le seconde linee, potrebbe essere messo alla prova, anziché essere ceduto in prestito a prescindere, il classe '99 Bastoni. Dubbi, come sempre, sul veterano Ranocchia, è già da tempo con le valigie in mano, invece, Miranda. Capitolo laterali: unico quasi sicuro della conferma Asamoah, a destra è arrivato Lazaro, perfetto per il 3-5-2, che potrebbe spingere lontano dai colori neroazzurri l'ex-granata D'Ambrosio. E, a proposito di ex-granata, il solito Darmian resta un'opzione. Possibile chance nel corso della preparazione per il mancino Dimarco, partirà invece Dalbert, che in due anni di Inter ha ampiamente deluso le aspettative.
LAZIO - Situazione ancora piuttosto nebulosa, per quanto dal punto di vista tattico, considerata l'imminente ufficializzazione di Manuel Lazzari dalla SPAL, sembra si viaggi verso una conferma dell'assetto variabile 3-5-2/3-4-2-1, scelta analoga a quella granata, come modulo di riferimento. Certi della conferma Acerbi e Luiz Felipe, quasi certo Bastos, qualche dubbio in più su Wallace, mentre alla partenza di Durmisi farà da contraltare il probabile inserimento in prima squadra del classe 2001 Nicolò Armini, ribattezzato, dalle parti di Formello (ma non solo), "Il Nuovo Nesta". Capitolo fasce laterali: in ovvia partenza, dopo una stagione di inattività, Dusan Basta, potrebbe invece restare lo spagnolo Patric, ove accettasse un ruolo ancor più nettamente di rincalzo per la corsia destra. Più sì che no per Marusic, non è escluso che arrivi un nuovo volto anche per la fascia sinistra, soluzione che spingerebbe Lukaku verso una cessione pressoché certa, e capitan Lulic verso una presenza preponderante nella rotazione delle mezzali.
ROMA - Tutto scorre, panta rei, e dopo cinque anni lascia i colori giallorossi un pilastro del calibro di Kostas Manolas. Tanti i nomi seguiti dal club giallorosso, impaziente di regalare un centrale di qualità al nuovo tecnico Fonseca: uno tra tutti Marc Bartra, ex-Barcellona e Borussia Dortmund, tra gli elementi migliori di un'outsider di lusso come il Betis Siviglia. Quasi scontata la conferma dell'esperto Fazio, che negli ultimi due anni di frequenti turbolenze difensive ha quasi sempre retto, stoicamente, la proverbiale baracca, potrebbero invece partire sia Marcano sia Juan Jesus. Già ufficiale l'arrivo di Spinazzola, c'è la possibilità di un'autentica rivoluzione per quanto riguarda le corsie laterali: probabile l'arrivo di Ismaily, fedelissimo del tecnico lusitano durante gli anni allo Shakhtar Donetsk, a sinistra, potrebbero salutare sia il neo-papà Karsdorp sia Kolarov. Flight risk presente persino per capitan Florenzi, corteggiatissimo da Conte e dalla sua nuova Inter.