Il Torino perde i pezzi già prima di tornare a giocare: suona il campanello d’allarme a centrocampo

01.06.2020 10:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Il Torino perde i pezzi già prima di tornare a giocare: suona il campanello d’allarme a centrocampo
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

La fortuna è cieca, ma la sfortuna ci vede benissimo. Non bastava che sulle fasce il Torino avesse gli uomini di ruolo contati, infatti, manca un elemento in quanto ci sono, citati in ordine alfabetico, Aina, Ansaldi e De Silvestri per cui i granata sono sotto di uno per avere il numero minimo di titolari e riserve, ma evidentemente da sabato - visto che ieri Longo aveva dato un giorno di riposo alla squadra -, anche se sul sito ufficiale della società non era stato segnalato nel report sull’allenamento, Baselli è ko: si sospetta la lesione parziale del legamento crociato del ginocchio destro. Se sarà confermata dagli esami odierni potrebbe anche aver chiuso la stagione. Tra l’altro venerdì aveva svolto allenamento personalizzato insieme a Lukic e Onisa, centrocampista della Primavera in forza alla prima squadra, aveva accusato un trauma discorsivo alla ginocchio destro con sofferenza del legamento collaterale mediale.

Una tegola che proprio non ci voleva in vista della ripartenza del campionato e con partite che si giocheranno in tempi ravvicinati per poter terminare il torneo entro domenica 2 agosto e che inizieranno il 20 giugno, tra 19 giorni. Per il Torino un tour de force di 13 gare in 44 giorni, quindi, un match ogni 3-4 giorni. Poco importa che anche la altre squadre saranno nella stessa condizione perché in questo caso mal comune non è mezzo gaudio.

La sfortuna è andata a colpire proprio il centrocampo, la zona più importante per ogni squadra perché è quella che garantisce gli equilibri facendo da filtro per la difesa e da motore propulsore per l’attacco. Il Torino oltretutto in questo settore non era particolarmente attrezzato. Rincon ci ha sempre messo grinta e polmoni, Meïté  dopo un avvio promettente è da un anno che si è involuto, Lukic prova a dare geometrie però non è ancora del tutto sbocciato, Berenguer  alterna cose positive ad altre decisamente meno e ha un fisico non proprio da Corazziere, lo stesso Baselli è rimasto un’eterna promessa, Aina va a corrente alternata e spesso incappa in errori ingenui, De Silvestri stantuffa sulla fascia con grande impegno ma qualche volta pecca in precisione, Ansaldi il suo lo fa pur dovendo fare i conti con un fisico che incappa di tanto in tanto in problemi.

Longo deve risollevare il Torino dalla zona a rischio retrocessione e per mettere alle spalle le sei sconfitte consecutive, tre delle quali sotto la gestione Mazzarri, in vista della ripresa sta cercando soluzioni e in questi giorni fa prove di 4-4-2 come alternativa alla difesa a tre, ma se poi gli vengono a mancare gli uomini -avendo già una rosa tendente al minimale per decisione del suo predecessore concertate ed avvallate dalla società – dovrà aumentare ancora di più gli sforzi e dovrà affrontare una strada tutta in salita. A questo punto la società si sbrighi almeno a trovare l’accorso con Ansaldi, De Silvestri, Ujkani e lo stesso Longo per prolungare i contratti che sono in scadenza il 30 giugno, va bene attendere le linee guida degli organi che governano il calcio italiano, ma serve un segnale che immetta serenità e fiducia in modo da “contrastare” la sfortuna che sta già mettendo il suo malefico zampino ad acuire i tanti errori commessi da tutti in questa stagione già così anomala a causa del Covid-19.