Il mercato del Toro deve trasformare la parola domani in oggi

22.06.2022 11:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Vagnati e Cairo
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Vagnati e Cairo
© foto di Image Sport

Domani ci sarà l’incontro tra l’agente di Mandragora e Vagnati. Il calciatore vuole rimanere al Toro, si legge su Tuttosport, e già questo non è cosa da poco visto che altri hanno voluto andarsene o non vogliono venire perché desiderano giocare in squadre che disputano le coppe, ma c’è la Fiorentina che incombe sul centrocampista e che ha trovato un accordo con la Juventus che ne detiene il cartellino poiché il club granata non lo ha riscattato e non ha ancora trovato un'intesa con i bianconeri. Oltretutto la Fiorentina offre anche la vetrina della Conference League. Domani che spesso si trasforma “in settimana” e che è accompagnato dai “si continua a trattare” e “vedremo” e intanto i giorni passano e si è arrivati al 22 giugno con 10 calciatori, molti dei quali titolari, che mancano. Bremer la cui cessione serve a finanziare il mercato del Torino non ha ancora trovato una collocazione, le pretendenti non mancano e l’asta è aperta, però anche su questo fronte non è stata ancora avviata la trattativa definitiva per portare i soldi nelle casse del Torino.

Il Torino si raduna il 4 luglio e dovrebbe partire per il ritiro in Austria l’11 e disputerà l’amichevole con l'Eintracht Francoforte, vincitore dell'Europa League, il 15 a Bad Wimsbach, la certezza di questa partita è arrivata perché il club tedesco lo ha ufficializzato, ma né delle date precise del ritiro né delle altre amichevoli il Torino ha comunicato ancora nulla e si è, non è ridondante ribadirlo, al 22 giugno. Certo non mancano le indiscrezioni e le notizie più o meno ufficiose. Magari nel corso della giornata il Torino ufficializzerà tutto sul ritiro estivo e annuncerà anche di aver venduto o preso qualche giocatore oppure  magari lo farà domani. Già domani.

Servono fatti concreti immediatamente. Gli anni passano e il modus operandi, che finora non ha portato a chissà quali traguardi, non cambia. La sensazione è che manchi la mentalità vincente o anche solo la giusta ambizione e il sano orgoglio di voler dimostrare che si è imparato dai propri errori e che si sta facendo di tutto per non ripeterli più. Eppure nella società granata negli anni più di una persona ha lavorato con caparbietà per provare a cambiare le cose, ma senza ottenere i risultati sperati. E c’è chi continua a farlo a iniziare da Juric al suo primo anno al Toro ha risollevato la squadra e si è battuto l’estate scorsa e anche a gennaio e continua a farlo per ottenere i giocatori giusti per riportare il Torino in Europa. Lui lo vuole, ma chi ha scelto il mister è della stessa opinione?