Il colpo di coda con Gojak e Bonazzoli, ma il Torino rimane incompleto: al mercato di Cairo e Vagnati voto 5

Al Torinonell’ultimo giorno di calciomercato sono arrivati due giovani di prospettive, tutte da verificare, Gojak e Bonazzoli, il bosniaco a tre minuti dal gong finale, e con questo è stata data un’aggiustata alla rosa fornita a Giampaolo. In precedenza per dare forma alla nuova difesa a quattro erano stati presi Rodriguez, Vojvoda e Murru e come rinforzo a centrocampo Linetty. E il regista basso o play davanti alla difesa che dir si voglia? Non è arrivato, ma intanto c’è Rincon che con impegno e tanta buona volontà si sta adattando a questo ruolo e poi all’occorrenza possono essere utilizzati Lukic o Segre e quando avrà messo alle spalle l’operazione al ginocchio destro (ricostruzione del legamento crociato anteriore) anche Baselli. Tutti, ça va sans dire, non sono registi di ruolo. E pensare che il Torino aveva voluto iniziare un nuovo corso dopo la negativa passata stagione affidandosi a Giampaolo, allenatore che ha una precisa idea di calcio e che utilizza il 4-3-1-2 caratterizzato dal rombo di centrocampo che ha come punti di forza il regista basso, il trequartista e a completare due mezzali. Non per niente lo stesso allenatore aveva detto il giorno della sua presentazione: “In entrata sappiamo chiaramente cosa ci serve, poi è chiaro che ci siano ruoli chiave, come il regista, per i quali dovremo essere più celeri che per altre situazioni. E la rapidità d’azione si unisce a un altro aspetto: per accorciare i tempi, come è necessario, ho chiesto di poter ricevere per lo più giocatori che ho già allenato”. Gojak il trequartista al massimo Giampaolo lo avrà visto in qualche filmato e il regista non è proprio arrivato.
Il presidente Cairo e il direttore tecnico Vagnati hanno ottemperato così agli accordi presi con l’allenatore, ma si sa che con le difficoltà che ci sono state in questa sessione di calciomercato per tutte le società era difficile riuscire a fare tutto ciò che si sarebbe voluto. Alibi, proprio un bell’alibi. Bastava non ridursi all’ultimo, com’è consuetudine del Torino comprovata dai mercati precedenti e spendere qualche soldo in più, e i giocatori che voleva Giampaolo o comunque confacenti al suo gioco sarebbero potuti arrivare. Ramirez è saltato per 200 mila euro, la differenza sull’ingaggio fra i 2 milioni offerti e i 2,2 richiesti, come racconta Tuttosport, e così alla fine il Torino ha ripiegato su Gojak, Torreira era ovviamente irraggiungibile, però almeno Biglia che era svincolato prima di accasarsi in Turchia il 14 settembre al Fatih Karagümrük lo si saprebbe potuto prendere oppure Badelj, 31 anni, andato al Genoa il 16 settembre in prestito con obbligo di riscatto a 4 mln e un contratto triennale da 1,5 milioni a stagione o anche Borja Valero, pure lui svincolato dopo i tre anni passati all’Inter, che il 16 settembre ha firmato con la Fiorentina un contratto annuale. con uno stipendio da 1,2 milioni, certo lo spagnolo ha 35 anni, ma se può giocare nella Viola avrebbe potuto farlo anche nel Torino. E comunque c’era Fausto Vera giovane e inesperto del calcio non solo italiano ma anche europeo che però poteva essere un acquisto di prospettiva, ma l’Argentinos Juniors chiedeva una decina di milioni che sarebbero potuti scendere a otto, evidentemente erano troppi. E per la seconda punta si è comunque chiuso all’ultimo per Bonazzoli perché il Torino aveva inseguito altri profili, l’ultimo dei quali Kalinic, ma è finito al Verona. Infatti gli scaligeri si sono inseriti e seppur nelle ultime battute del calciomercato velocemente hanno trovato l’accorso sia con l’Atletico Madrid sia con il giocatore. Come riporta la Gazzetta dello Sport l’Atletico l’ha lasciato libero gratis Kalinic (con bonus da incassare che possono arrivare a 5 milioni) e il Verona a lui ha accordato un biennale da 1,5 mln a stagione più bonus, ma parte dell’ingaggio della prima stagione sarà pagato dai Colchoneros che hanno concesso al calciatore anche un incentivo per la partenza.
Per non parlare poi del mercato in uscita. Un disastro e adesso la patata bollente passa a Giampaolo. De Silvestri è andato via perché a fine contratto e per il resto Aina, Berenguer (unico ceduto a titolo definitivo con incasso di 12 mln meno 1,5 da dare ancora all’Osasuna poiché è andato in un club basco), Falque e Djidji più qualche altro giovane. Tradotto pochissimi soldi incassati e al più si è risparmiato su qualche ingaggio, su tutti quello di Falque. E sono rimasti Izzo, Lyanco, Ferigra, Buongiorno, Singo, Segre, Zaza, Edera e Millico, ma quanto spazio troveranno? Per carità con l’emergenza Covid avere una rosa più ampia non guasta anzi, ma qualche malumore ci sarà inevitabilmente e questo comporterà un lavoro aggiuntivo per Giampaolo.
Che voto quindi dare al mercato fatto da Cairo e Vagnati? 5. I diretti interessati non saranno d’accordo, pazienza. Ovviamente il maggiore responsabile è il presidente Cairo recidivo nel dare le linee guida e nei tempi e nei modi della conduzione delle trattative, ma il direttore tecnico Vagnati non è stato costretto a venire al Torino, lo ha fatto di sua spontanea volontà per cui adesso condivide gioie, se ce ne saranno, e dolori con il suo capo. A Giampaolo, che anche lui volontariamente ha accettato di sedere sulla panchina granata, vanno tanti e sinceri auguri di riuscire ad assemblare la squadra senza dover incappare in troppi problemi e che nuovi e vecchi giocatori apprendano al più presto il suo concetto di calcio e per sua fortuna sono rimasti Belotti e Sirigu, che ancora una volta saranno i pilasti che dovranno reggere il Torino.
L’augurio e che ad un certo punto della stagione il Torino non si trovi a dover contare su tre squadre messe peggio e che ci sia qualche altra che potenzialmente poteva fare bene, ma che rende al di sotto del previsto così magari c’è un cuscinetto che protegge dalla parte più bassa della classifica. Ovviamente felici di potersi ricredere nel caso le cose girino per il meglio e di aver sbagliato a giudicare insufficiente il mercato fatto da Cairo e Vagnati.
Copyright © 2025 - Tutti i diritti riservati
