Granata e viola grandi amici sugli spalti, ma rivali in campo
Domenica pomeriggio il Torino sarà impegnato nella seconda partita di questo ciclo di fuoco e l’avversario sarà la Fiorentina che al momento è qualificata per l’Europa League e non ha ancora accantonato del tutto le speranze di strappare al Milan, che se la vedrà con la Juventus, la possibilità di accedere alla Champions grazie all’approdo ai turni preliminari. I quattro punti che separano i viola dai rossoneri rappresentano un discreto margine di sicurezza per la squadra di Allegri, ma non garantiscono la certezza assoluta di conservare il terzo posto a sei giornate dalla fine del torneo e con diciotto punti ancora in ballo. Quindi è lecito pensare che la Fiorentina non concederà nulla al Torino e farà di tutto per non incappare in distrazioni che potrebbero costarle caro, poiché al Torino mancano ancora quattro punti per chiudere definitivamente il discorso salvezza e di conseguenza la squadra di Ventura si presenterà all’Artemio Franchi agguerrita il giusto per cercare non solo di ripetere la buona prestazione dell’andata, che fruttò il solo punto che i granata riuscirono a racimolare nel ciclo di fuoco perché per il resto persero con Roma, Juventus e Milan, ma proverà ad ottenere anche qualche cosa di più in modo da fare meglio rispetto alla prima parte del campionato.
All’andata con la Fiorentina Ventura si affidò per quasi tutta la partita al consueto 4-2-4, infatti, schierò: Gillet, Darmian, Glik (30’ Rodriguez), Ogbonna, D’Ambrosio, Basha, Gazzi, Cerci (66’ Birsa), Bianchi, Meggiorini (70’ Stevanovic) e Santana. Solo al settantesimo, quando il Torino era ancora in vantaggio per uno a zero grazie al gol dell’ex Cerci, al suo primo gol in granata segnato alla fine del primo tempo (40’), con l’ingresso di Stevanovic per Meggiorini l’assetto dei granata cambiò un po’ poiché una punta di ruolo fu sostituita da un esterno alto e quattro minuti dopo su rigore Rodriguez pareggiò, poi il Torino si portò nuovamente in vantaggio con Birsa (76’), anche lui alla prima rete in granata, e infine El Hamdaoui (84’) suggellò il definitivo pareggio della Fiorentina. Vista la sequenza dei gol questa partita è da annoverare fra quelle che il Torino si è fatto sfuggire dalle mani perché è andato per due volte in vantaggio e per due volte si è fatto raggiungere dall’avversario, però una lettura di questo tipo non è del tutto veritiera poiché i granata disputarono una gara decisamente positiva, ma la qualità superiore dei giocatori di Montella - nell’occasione privi di Jovetic, quasi sicuramente lo saranno anche domenica, e Pizarro furono costretti anche a rinunciare nel corso del primo tempo ad Aquilani (dal 38’) e a Toni (dal 42’) – ha fatto la differenza. Tutto ciò vuol dire che il Torino dovrà scendere in campo concentrato e determinato tirando fuori tutte le sue qualità e cercando di azzerare i suoi difetti per riuscire a tener testa alla Fiorentina.
Ventura per la trasferta a Firenze non recupererà ancora Brighi, però potrà contare su Birsa che ha definitivamente superato la distorsione alla caviglia quindi avrà a disposizione tutti i giocatori tranne uno, mentre Montella difficilmente potrà recuperare Jovetic, però potrebbe disporre di Savic e Mati Fernandez che sono tornati al allenarsi con i compagni avendo superato i problemi muscolari e anche di Toni che ha smaltito il dolore al ginocchio, tra gli arruolabili torna Tomovic che ha scontato la squalifica, ma sicuramente mancherà Pasqual fermato per un turno dal giudice sportivo. Ovviamente resta sempre fuori dal gruppo Rossi che a causa del grave infortunio non ha ancora potuto esordire con la maglia viola, ma per lui i tempi dell’attesa sono quasi finiti poiché dalla prossima settimana dovrebbe iniziare ad allenarsi con il gruppo. I due allenatori avranno quasi tutti i giocatori a disposizione quindi potranno schierare quelli che ritengono più idonei per questa gara. Per quel che riguarda la Fiorentina c’è il dubbio se Montella manterrà il 4-3-3 o se tornerà al 3-5-2, ma l’assenza di Pasqual fa propendere per la difesa a quattro e non per il centrocampo a cinque. Alla partita mancano tre giorni quindi gli allenatori hanno ancora tempo per trovare le soluzioni migliori per conquistare i tre punti, sicuramente la gara sarà giocata in un clima di grande festa poiché le due tifoserie sono gemellate e contribuiranno a dimostrare che nel calcio si può sostenere la propria squadra e tifare per i propri colori non solo rispettando gli avversari, ma essendone grandi amici.