Gillet o Padelli? Il dualismo una risorsa o un potenziale problema?

Padelli l’anno scorso era il portiere titolare e in estate le gerarchie sembravano chiare: Daniele in campionato e Gillet in Europa League. Alcuni errori di Padelli però lo hanno relegato temporaneamente in panchina.
12.10.2014 13:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Gillet o Padelli? Il dualismo una risorsa o un potenziale problema?
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Fra le questioni che deve risolvere il Torino c’è quella del portiere, in teoria non dovrebbe essere un vero problema avere in rosa due giocatori che possono entrambi fare bene, ma in questo avvio di stagione Padelli non sempre è stato sereno in campo e questo lo ha portato a commettere qualche errore, capita per carità. Purtroppo però per ironia della sorte è accaduto proprio quando Conte lo aveva convocato come terzo in Nazionale a settembre e praticamente in contemporanea al ritorno dalla lunga squalifica di Gillet, che si è fatto trovare in splendida forma a dispetto del forzoso stop durato tredici mesi e dei trentacinque anni compiuti.

 

In estate il presidente Cairo aveva detto che Gillet avrebbe giocato in Europa League, mentre Padelli in campionato e sembrava una soluzione salomonica che permetteva al Torino di fare affidamento su due portieri di livello e per i giocatori di non pestarsi i piedi. Poi qualche errore per Padelli, culminato con lo sciagurato rinvio a Cagliari con palla indirizzata sui piedi di Cossu che approfittando dell’inaspettato regalo ha segnato portando in vantaggio la sua squadra, lo ha fatto finire in panchina. Per fortuna il Torino a Cagliari era riuscito a ribaltare il risultato cogliendo la prima vittoria in campionato altrimenti il povero portiere non sarebbe finito solo sulla graticola com’è inevitabilmente accaduto, ma gli sarebbero piovuti addosso fulmini e saette. Se lo scorso anno Padelli era riuscito a conquistare una fiducia generalizzata voleva dire che era molto migliorato dai tempi di Udine e anche prima dove era relegato a fare il secondo e anche il terzo portiere e di conseguenza quest’anno non può essersi “imbrocchito” di colpo, forse patisce solo la pressione di Gillet che ha personalità, doti tecniche di livello e capacità di leggere il gioco dei compagni e degli avversari facendosi quasi sempre trovare nel posto giusto al momento giusto scegliendo bene i tempi e la modalità per intervenire.

 

Gillet con il Torino ha un contratto fino al 2015 e percepisce 650 mila euro a stagione, Padelli fino al 2017 con un emolumento di 350 mila ed ha 28 anni. E’ chiaro che se Gillet tornasse in pianta stabile ad essere il portiere titolare relegando Padelli al ruolo di secondo, gerarchia che già c’era fra i due ai tempi del Bari allenato da Ventura, si rischierebbe di “perdere” Daniele, allo stesso tempo il Torino deve pensare al proprio bene e mettere a difendere la porta il migliore portiere che ha a disposizione senza farsi condizionare dal bene o dal male del singolo, ma collocando al primo posto il collettivo. Una facile soluzione al problema sarebbe quella di mandare in campo chi dà maggiori garanzie e se poi è sempre lo stesso semmai rimandare la questione alla riapertura del mercato di gennaio nel caso in cui chi fosse relegato al posto di secondo preferisse emigrare altrove per essere titolare. Una soluzione più delicata e forse anche più rischiosa per chi non risultasse all’altezza è quella di riproporre in campionato Padelli già a partire dalla gara con l’Udinese alla ripresa dopo la sosta per la Nazionale e vedere se ha superato il momento non del tutto positivo, se però palesasse incertezze o peggio ancora commettesse errori allora arriverebbe per lui la bocciatura e Gillet sarebbe definitivamente il portiere titolare. A Ventura l’arduo compito di scegliere al meglio pensando solo ed esclusivamente al sommo bene per il Torino. Auguri a tutti.