Gattuso, il jolly del mercato degli allenatori. Ma può fare al caso del Toro?
E' stato un inizio di stagione molto caldo per diverse panchine di Serie A quello di quest'anno. Diverse squadre, come Samp, Genoa, Udinese, Milan e Brescia, hanno già optato per un cambio, ma ci sono diverse altre panchine, anche piuttosto illustri, che traballano. Tra queste, nonostante le ripetute smentite di Urbano Cairo che lo ha più volte confermato, potrebbe esserci anche quella di Walter Mazzarri. Il pessimo inizio di stagione del Toro, infatti, non può certo far dormire sonni tranquilli al tecnico livornese. Oltre a lui, però, ci sono altre due squadre di grande prestigio che stanno attraversando un periodo piuttosto difficile, con grosse problematiche di spogliatoio, ovvero il Napoli e la Fiorentina. Anche Carlo Ancelotti e Vincenzo Montella sembrano quindi tutt'altro che saldi sulle loro panchine. E uno dei nomi principali tra i possibili sostituti, in tutti e tre i casi, è sempre quello di Rino Gattuso. Il tecnico calabrese infatti, attualmente è libero, ed i suoi risultati nell'anno e mezzo alla guida del Milan, alla luce anche del disastroso avvio di campionato del Milan, sono da considerarsi certamente positivi.
Ma Gattuso potrebbe essere un nome adatto per un'eventuale successione di Mazzarri sulla panchina granata? Come detto dal punto di vista dei risultati, "Ringhio", al Milan non ha fatto male, e lo scorso anno è arrivato ad un solo punto dal riportare i rossoneri in Champions League per la prima volta dai tempi di Allegri. Se si guarda al gioco però, ovvero uno dei principali aspetti per i quali Mazzarri è criticato, la qualità proposta dal Milan non è stata, se non a tratti, degna di nota. La squadra meneghina infatti, con Gattuso alla guida, cercava di basarsi soprattutto sulla solidità difensiva, mentre in attacco tendeva ad affidarsi alle giocate dei singoli, Suso su tutti. Il tecnico calabrese sarebbe quindi un'incognita dal punto di vista del gioco, anche se certamente il Toro avrebbe bisogno di ritrovare anche solidità difensiva, punto di forza la scorsa stagione e venuta a mancare quasi completamente quest'anno. Un'altra incognita riguarda il modulo: nel suo anno e mezzo in rossonero Gattuso ha optato quasi sempre per un 4-3-3, con un tridente che aveva in Suso e Calhanoglu due presenze sostanzialmente fisse e con Cutrone prima e Piatek poi come punta centrale. A centrocampo ha sempre optato per un mediano davanti alla difesa, Biglia o Bakayoko, una mezzala fisica ma con doti di inserimento come Kessie e, soprattutto nella seconda parte dello scorso campionato, un giocatore più tecnico come Paquetà a completare il trio di centrocampisti. Certamente il tridente sarebbe praticabile anche al Toro, giocatori come Berenguer, Iago Falque e Verdi possono giocare ai lati di Andrea Belotti. I dubbi più grandi sono da ricercarsi soprattutto negli altri due reparti, soprattutto in quello difensivo. La rosa del Toro è costruita per giocare a 3 dietro, ed anche gli esterni sono più adeguati ad un 3-5-2 o ad un 3-4-3 piuttosto che ad un 4-3-3.
I dubbi quindi rimangono su un'eventuale adattabilità della rosa granata al tipo di calcio di Gattuso, fermo restando che attualmente si parla di fantacalcio, visto che, come detto, Urbano Cairo ha più volte confermato la fiducia a Walter Mazzarri che, al momento, non sembra dunque rischiare, ma che dovrà ridare al Toro gioco e soprattutto risultati, se vorrà evitare che la sua panchina si faccia veramente bollente. Il calendario, almeno sulla carta, sembra aiutare, ma il tecnico di San Vincenzo dovrà ritrovare un Toro molto diverso da quello deludente ed incostante visto in questo inizio di stagione.