Fondamentale per il Torino reperire un rifinitore: non facile nel mercato di gennaio, ma non impossibile

19.12.2023 10:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Cairo e Vagnati
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Cairo e Vagnati
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Com’era semplice prevedere ieri sera l’Atalanta ha battuto la Salernitana e così il Torino al termine della sedicesima giornata si ritrova al 9° posto con 23 punti ed è parecchio vicino al sesto e al settimo che portano in Europa, il 6° garantisce l’accesso agli spareggi per la Conference League, ma può bastare il 7° se chi vincerà la Coppa Italia in campionato arriverà fra le prime sei e si sa che questa possibilità è alquanto alta visto che negli ultimi anni è sempre stato così. Se il Torino vuole veramente puntare a un posto in Europa però deve fare qualche cosa di più per battere la concorrenza che in questo momento risponde al nome di Roma, ha due punti in più, Atlanta, è settima a tre lunghezze, e Fiorentina e Napoli, con 27 punti, quindi ne hanno quattro in più dei granata, occupano il sesto e il quinto posto. Rimanendo con i piedi per terra il quinto posto che garantisce l’accesso alla fase a gironi dell’Europa League sembra un traguardo un po’ eccessivo per il Torino per cui puntare alla Conference è più verosimile.

I dati dicono che il Torino ha una difesa solida, è la quarta della Serie A meno reti sono state incassate solo da Inter, Juventus e Bologna, pertanto per migliorare è fondamentale focalizzarsi sull’incrementare il numero dei gol: vero punto dolente dei granata che con 14 sono quartultimi con l’Udinese. Anche sabato con l’Empoli seppur a Sanabria sia stata annullata una rete, tra l’altro bellissima in rovesciata, per fuorigioco di Vlasic il Torino è riuscito solo a fare un gol con Zapata eppure i toscani sono una fra le difese più perforate della categoria, infatti con la rete di Duvan sono saliti a 28 e sono quartultimi sotto questo aspetto e in classifica sono terzultimi. A parte i tre gol rifilati sia alla Salernitana sia all’Atalanta il Torino ha segnato solo una volta due reti al Sassuolo e per il resto non è mai andato oltre un gol, Milan, Genoa, Roma, Lecce, Monza e Empoli, e in sette partite non è riuscito a mandare la palla in gol, Cagliari, Lazio, Verona, Juventus, Inter, Bologna e Frosinone. E’ inutile aggrapparsi ai torti arbitrali, che ci sono stati, perché serve solo a creare alibi e a distogliere da un problema reale.

Juric è passato all’utilizzo delle due punte proprio per cercare di incrementare il numero dei gol e qualche risultato positivo si inizia a vedere. Infatti Zapata è il capocannoniere con quattro reti e Sanabria ne ha realizzate due. Radonjic, che però è finito ai margini per motivi disciplinari, di gol ne ha fatti tre, Vlasic uno e si può aggiungere anche il gol di Ilic, ma gli altri sono arrivati tutti dai difensori: due da Buongiorno e uno da Schuurs. Ma se da una parte gli attaccanti di ruolo devono segnare di più dall’altra è innegabile che ricevano pochi palloni e qui si arriva al nocciolo del problema: al Torino manca un rifinitore. E quindi evidente che Vlasic, il giocatore più utilizzato dietro alle punte, non basta: di assist ne ha fatti due come Ricci, Tameze, che da tempo fa il braccetto difensivo di destra a causa degli infortuni dei difensori, Ilic e Bellanova. Cairo e di riflesso Vagnati hanno solo una cosa da fare se vogliono che il Torino punti davvero a un posto in Europa: prendere nel mercato di gennaio un rifinitore. Non è facile perché chi ha giocatori che sappiano fare questo se li tiene ben stretti e oltretutto costa, ma è l’unica strada percorribile altrimenti è quasi certo che il Torino non andrà tanto oltre la metà classifica e comunque rimarrà fuori dai posti che portano in Europa.