Falque e Baselli fanno chiudere la stagione al Torino con la vittoria sul Genoa
Non è stata una partita esaltante quella fra Genoa e Torino, squadre di metà classifica che non avevano più obiettivi da raggiungere, però, i granata sono stati più incisivi sotto porta e si sono portati a casa i tre punti. Un po’ più d’agonismo lo si è visto solo nel finale dopo che Pandev aveva riaperto il match che era stato incanalato dai gol di Falque nel primo tempo e di Baselli nella ripresa. Il Genoa ha fatto più possesso palla, cinquantotto per cento, e ha anche tirato di più verso la porta difesa da Vanja Milinkovic-Savic - al suo esordio in serie A dopo che si era già cimentano in stagione in Coppa Italia con Carpi, Roma e Juventus – undici volte delle quali cinque nello specchio e un gol, oltre ad aver colpito la parte alta della traversa sempre con Pandev (89’), mentre i granata ne hanno fatti tre con due che hanno battuto Perin, che quasi sicuramente con la partita odierna si è congedato dal Genoa, le possibili destinazioni Juventus o Napoli.
Ballardini facendo fronte a tante assenze Spolli, Rosi, Migliore, Galabinov, Lazovic, Taraabt e Hiljemark si è affidato a Medeiros posizionato alle spalle di Lapadula in attacco, Bessa accanto a Bertolacci e Veloso e con Pereira e Laxalt come esterni a centrocampo e con in difesa Izzo, Biraschi ed El Yamiq. Mazzarri che non poteva contare su Ljajic, che si era fermato ieri nella rifinitura a causa di un blocco lombare, ha dovuto fare a meno anche di Barreca, destinato a un posto da titolare, che ha accusato problemi durate il riscaldamento. Il Torino è così sceso in campo con il 3-4-2-1 con Berenguer e Falque alle spalle del recuperato Belotti, mentre a centrocampo c’erano De Silvestri e Ansaldi sulle fasce con Rincon e Baselli in mezzo e in difesa Bonifazi, N’Koulou e Moretti. Fino al gol di Falque il Genoa era riuscito ad arrivare con più facilità dalle parti dell’area del Torino, ma senza impensierire Milinkovic-Savic. Il Torino, invece, si era affidato soprattutto alle ripartenze, però, spesso finiva per perdere palla nella metà campo rossoblù o qualche suo giocatore veniva beccato in fuorigioco. A parte un tentativo di Lapadula (8’) e un cross di Pereira non sfruttato (18’) nessuna occasione prima del gol di Falque che a porta vuota aveva insaccato su assist di Belotti che aveva attaccato la profondità ed era stato servito da Berenguer (30’). Per lo spagnolo il dodicesimo gol in campionato e la consacrazione a miglior bomber granata della stagione, aveva anche segnato in Coppa Italia al Trapani e al Carpi. Ballardini poi ha dovuto sostituire Izzo a causa di un problema muscolare all’adduttore con Omeonga (38’) passando così al 4-3-3 con Pereira e Laxalt a fare i terzini, mentre Bessa veniva spostato più avanti sulla linea formata da Lapadula e Medeiros. Il Genoa provava a cercare il pareggio, ma senza grandi risultati e il primo tempo terminava con un tiro da fuori area di Omeonga fermato in due tempi senza affanni da Milinkovic-Savic (45’) e una punizione di Medeiros sul palo del portiere del Torino, ma la palla finiva un po’ oltre il palo (48’).
Nella ripresa Ballardini inseriva subito Pandev per Veloso i ritmi, però, rimanevano bassi e le vere occasioni da gol latitavano da entrambe le parti. Ma come nella prima frazione di gioco il Torino trovava il gol del raddoppio: Ansaldi avanzava sulla fascia sinistra, arrivava sul fondo e serviva a Baselli, in mezzo all’area e senza marcatura, un delizioso pallone che il neo convocato dal Ct Mancini in Nazionale aveva solo da spingere in porta (58’). Subito dopo Ballardini spendeva la sua ultima sostituzione facendo uscire Bessa e mandando in campo Rossi. Mazzarri rispondeva sostituendo Falque con Edera (64’). Con Pandev e Rossi i padroni di casa spingevano di più, ma faticavano a trovare la via del gol pur provandoci con Laxalt che posizionato sul secondo palo non sfruttava a dovere una bella palla di Pereira (65’), con Rossi che in scivolata non sorprendeva Milinkovic-Savic grazie alla deviazione di Bonifazi (66’). Moretti poi chiedeva il cambio e al suo posto Mazzarri metteva Molinaro (69’). E la stessa cosa faceva Baselli che veniva sostituito da Acquah (76’). Il Genoa non ci stava a perdere e dopo tanti tentativi riapriva la partita con Pandev: Molinaro e Lapadula entravano in contatto in area, bravo il rossoblù a indurre in errore il granata, e Milinkovic-Savic in uscita bassa provava a prendere la palla, ma il macedone con un pallonetto lo superava (80’). Per un intervento deciso in scivolata su Omeonga di Ansaldi il terzino beccava il secondo cartellino giallo (83’), in precedenza era già stato ammonito per un fallo su Medeiros (47’), e così l’arbitro lo espelleva per doppia ammonizione, magari il direttore di gara Illuzzi avrebbe dovuto in precedenza anche sanzionare Bertolacci che in più di un’occasione era stato parecchio falloso, come quando aveva dato un pestone a Belotti a gioco fermo (67’). Quasi allo scadere il Torino ha rischiato di essere beffato da Pandev che con un altro pallonetto riusciva a scavalcare il gigantesco Milinkovic-Savic, è alto due metri e due centimetri, ma la palla impattava con la parte alta della traversa e finiva sul fondo (89’).
Positive le prestazioni di Vanja Milinkovic-Savic che non ha avuto particolari grattacapi da parte dei giocatori del Genoa. Di Bonifazi che ha tenuto la posizione non rischiando in fase difensiva e spingendo solo con qualche sbavatura in quella offensiva. Di Baselli anche se nella prima mezzora è stato impreciso nei passaggi e ha giocato a ritmi bassi per tutto il primo tempo, meglio nella ripresa quando ha coronato la sua partita con il gol grazie all’ottimo inserimento. Di Berenguer che ha giocato a fiammate, ma è stato bravo a servire Belotti in occasione del gol di Falque. Di Edera che quando è entrato ha immesso freschezza nelle manovre offensive granata. Di Belotti che non ha brillato anche perché poco e male servito dai compagni, quanto si è fatta sentire l’assenza di Ljajic, ma ha fatto parecchio movimento e ha servito l’assist tramutato nel gol che ha sbloccato il risultato.
Si è conclusa con una vittoria la stagione del Torino costellata di alti e bassi e iniziata sotto la guida di Mihajlovic e finita alle dipendenze di Mazzarri che nel girone di ritorno è riuscito a fare quattro punti in più rispetto al suo predecessore nel girone d’andata, frutto di quattro gol in più segnati e di otto in meno subiti. Ma va ricordato che il serbo aveva condotto i granata ai quarti di Coppa Italia eliminando il Trapani, il Carpi e la Roma prima che la sconfitta con la Juventus ne decretasse l’esonero il tre gennaio scorso.
E ora spazio al calciomercato fra speranze, illusioni, addii più o meno eccellenti e volti nuovi più o meno di qualità, colpi andati a buon fine, arrivi mancati, nuovi giocatori prime scelte e calciatori di ripiego … le certezze il diciotto luglio sera.