Errori e mancanze imbarazzanti. Lo dicevano tutti, ora il Toro è ultimo

19.10.2020 19:30 di  M. V.   vedi letture
Errori e mancanze imbarazzanti. Lo dicevano tutti, ora il Toro è ultimo
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Come andrà a finire la stagione non è dato saperlo (magari il Toro inanella un filotto da record, noi ci crediamo poco), ma di certo non è partita sotto i migliori auspici, e le cause, evidenti, sono tante. Considerazioni che vanno necessariamente messe alla luce e condivise, perché talvolta pare che certe considerazioni siano estremamente forzate, sia quelle del tecnico Marco Giampaolo che quelle del diesse Davide Vagnati. Rendiamo implicita una forzatura per non sminuire le qualità nel proprio mestiere di chi ricopre i ruoli di nuovo allenatore e nuovo direttore sportivo, in seguito ad evidenze messe in luce e attualmente sottolineate dagli addetti ai lavori esterni al mondo granata.

SCELTA DEL TECNICO. Chiamare Marco Giampaolo ad allenare il Torino, a prescindere dal fallimento dell'ultima stagione con il Milan, non è parso saggio sin da subito. L'ex Sampdoria predilige un unico modo di giocare che richiede una conoscenza tattica da parte della rosa molto elevata per soddisfare le sue esigenze, ma in una stagione che riparte praticamente senza un ritiro, è impossibile che l'assimilazione avvenga correttamente tra tutti gli elementi in breve tempo.

IL MERCATO. A questo Torino servivano un regista ed un trequartista di ruolo, non perché lo diciamo noi, ma perché lo impone il modo di giocare di Giampaolo. Sono arrivati un attaccante ed una mezzala, oltretutto con grosse incognite dovute all'età e ad una crescita tutt'altro che scontata. Giampaolo viene spesso pizzicato nei post partita su tali assenze, sottolineate dai commentatori di Sky o Dazn, nell'ultima ha finalmente spiegato che le priorità erano in tali ruoli, ma ci permettiamo di non credere che ciò corrisponda a realtà, o perlomeno che non siano decisioni sue, e questo si evince dal nervosismo che esprime nelle sue risposte, visibilmente infastidito.

LONGO E IL CENTROCAMPO. Che si creda o meno nelle qualità di Moreno Longo, la sua conferma, oltre che meritata, pareva probabilmente la soluzione migliore: ha ricostruito mentalmente la squadra, raggiungendo la salvezza in anticipo partendo da una situazione disperata con una rosa ridotta all'osso per il numero tanto elevato di partite ravvicinate, e conoscendo ormai meglio il gruppo avrebbe potuto chiedere l'utilizzo dei fondi a disposizione sul mercato per rinforzare il reparto mediano, il vero problema della scorsa stagione (e, purtroppo, di questa), e ripartire con obiettivi differenti senza alterare troppo il gioco.

In poche parole, tutti errori piuttosto gravi, tralasciando situazioni che sarebbero giocoforza emerse e che chi è nel settore non dovrebbe ignorare. Fino ad ora, a Giampaolo, Vagnati e Cairo, che spiegavano con il sorriso come tutti si sbagliavano e si sbagliano, hanno costruito un Toro da zero punti nelle prime quattro giornate. Ma tranquilli, ce n'è una da recuperare...