E’ ora di lasciar perdere qualsiasi dissidio fra mister e giocatori e mettere al primo posto il bene del Toro
Solo il bene del Toro. E’ questo che deve contare e tutto il resto deve passare in secondo piano. E’ l’emergenza che lo impone. L’infermeria è affollata, infatti, ci sono Belotti, Falque, Lyanco, Lukic e Millico e in più c’è Edera squalificato, quindi, le scelte di Mazzarri sono decisamente ridotte. Non possono essere ancora più ridotte a causa dei dissidi che ci sono stati con alcuni giocatori a iniziare da Zaza, ma anche con Baselli e Parigini.
Riavvolgendo il nastro Zaza ha litigato con il mister perché nella settimana che portava alla gara con l’Inter durante un allenamento il giocatore aveva accusato un problema fisico e aveva interrotto la sessione di lavoro, ma Mazzarri non era dell’idea, evidentemente supportato dallo staff sanitario, che il problema fisico fosse tale da giustificare che Simone smettesse di allenarsi e fra i due è nato un accesso diverbio. Zaza poi nella partita con l’Inter è stato fatto entrare quando Belotti si è infortunato e, per la verità, non fa fornito una prestazione positiva come d’altronde tutta la squadra e nella partita successiva con il Genoa è stato tenuto in panchina e in campo al Ferraris il Torino è sceso senza punte di ruolo, infatti, c’erano Verdi, Lukic e Berenguer e poi è stato fatto entrare Edera, che prima di allora non aveva mai giocato un solo minuto. Baselli al momento della sostituzione nella gara scorsa quando è uscito non ha stretto la mano a Mazzarri che gliela porgeva. evidentemente seccato per l’uscita dal campo. La cosa è subito rientrata e allenatore e giocatore si sono chiariti martedì alla ripresa degli allenamenti. Parigini il 20 ottobre scorso, dopo la sconfitta con l’Udinese, rispondendo a un post di un tifoso, che aveva commentato una foto pubblicata dal giocatore su Instagram, sul perché Mazzarri non facesse giocare lui e Edera aveva scritto “Mi fanno passare per infortunato quando è da agosto che sto bene” questo post poco dopo è stato rimosso, ma resta il fatto che il giocatore non è mai stato schierato neppure per un secondo finora ed alcune volte neppure convocato per scelta tecnica.
Mazzarri dice sempre che gioca chi in allenamento si è dato da fare, chi nella partita precedente ha fatto bene e tenuto conto dell’avversario. Linea, ovviamente, condivisibile, ma adesso il Torino è in emergenza a causa degli infortuni e la classifica è inferire alle aspettative. In più domenica pomeriggio da affrontare c’è la Fiorentina, altra squadra in difficoltà, ha un punto in meno, e con giocatori infortunati, Pezzella e Ribéry più Bateng non al massimo e Chiesa che ha appena superato problemi fisici. Il Torino giocherà in casa dove non vince dalla partita con il Milan del 26 settembre scorso e su sette partite ha conquistato otto punti (vittorie con Sassuolo e Milan, pareggi con Napoli e sconfitte con Lecce, Juventus e Inter) realizzando sei gol e subendone nove. E’ evidente, quindi, che non c’è molto da andare per il sottile e che in campo dovranno andare i giocatori che stanno meglio dal punto di vista fisico e che hanno le caratteristiche tecniche per mettere in difficoltà la Fiorentina, a prescindere che siano in sintonia o meno con l’allenatore e la società, poi, è ovvio che starà a loro fornire una prestazione positiva. Con Sassuolo e Milan il Torino aveva vinto schierando titolari Zaza e Belotti, Andrea che è il capocannoniere granata ha all’attivo sette gol ed ora è out, gli altri attaccanti, o i giocatori che comunque possono essere schierati in attacco, che hanno finora segnato sono Berenguer con tre centri, tutti in trasferta uno all’Atalanta e due al Brescia, e Zaza con due, tutti in casa uno al Sassuolo e uno al Cagliari. Conta solo il bene del Toro.