Due cose servono al Torino: la qualità in campo e l’intento di mettercela

14.11.2020 10:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Cairo, Giampaolo e Vagnati
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Cairo, Giampaolo e Vagnati

Società e squadra vanno di pari passo. L’una non può prescindere dall’altra e viceversa e il Torino non fa eccezione. Quest’inizio di campionato l’ha provato, anche se non ce ne sarebbe stato alcun bisogno. Infatti, la società in sede di mercato non ha agito in completa coerenza con l’aver preso un allenatore come Giampaolo che ha un sistema di gioco ben definito e che per essere sviluppato e dare buoni frutti necessita di giocatori con caratteristiche precise.

Niente regista che faccia da frangiflutti davanti alla difesa e che sappia far ripartite o impostare l’azione da dietro e neppure un trequartista di ruolo. Per il secondo ruolo Giampaolo si è ingegnato e ha sfruttato le caratteristiche di Lukic che essendo una mezzala ha la capacità di inserirsi e possiede i tempi per farlo sopperendo così al mancato arrivo. Per il primo ha individuato Rincon che essendo un centrocampista che lotta in mezzo al campo almeno fa metà del lavoro che serve, ma gli manca la fase di ripartenza immediata dell’azione e/o d’impostazione della manovra, con la buona volontà il venezuelano ci prova, ma non essendo caratteristiche che possiede in modo innato i risultati sotto questo profilo non sono così buoni come servirebbero. E in alternativa il mister ha individuato il giovane Segre che però è una mezzala e di conseguenza anche lui deve adattarsi al ruolo. Sommato a questo la difesa a dovuto adattarsi a giocare a quattro con centrali che erano abituati ad agire a tre e alla fine gli interpreti che sembrano riuscirci meno peggio sono Bremer e Lyanco. Per quel che riguarda i terzini gli arrivi di Rodriguez, Vojvoda e Murru hanno reso il reparto numericamente soddisfacente visto che ci sono anche Ansaldi e Singo, ma sarebbero serviti elementi di maggiore qualità. In mezzo al campo oltre a Linetty sarebbe servito un altro, ma in attesa del recupero di Baselli dall’infortunio si può accettare che non sia arrivato nessuno. Semmai il Torino doveva prendere uno con qualità maggiori di Meïté. In attacco era indispensabile trovare una spalla adeguata a Bellotti e Bonazzoli al momento non sembra esserlo così come non lo sono stati e continuano a non esserlo Verdi e Zaza.

Le difficoltà, a prescindere dai problemi legati al Covid che colpiscono tutti e anche le altre squadre, che fin qui ha incontrato il Torino e che ne hanno pesantemente condizionato i risultai e la classifica sono dovute a mancanza di qualità che deriva dalle scelte della società in sede di mercato. Adesso fino alla sessione di calciomercato invernale, che aprirà ufficialmente i battenti lunedì 4 gennaio, Giampaolo dovrà barcamenarsi con i giocatori che ha a disposizione, ma da quella data toccherà alla società correggere i propri errori ed è evidente che dovrà innanzitutto esserci la volontà di farlo. Senza adeguata qualità in campo il Torino risulterà sempre incompleto e otterrà risultati mediocri e se le cose gireranno male anche  pessimi. E solo la società potrà invertire la rotta, sempre che abbia l’intento di farlo.