Dilapidato il vantaggio è giunta l'ora della verità

Ridotto a un solo punto il vantaggio sulle inseguitrici. Gli infortuni pesano sull'andamento della stagione, come anche avere calciatori non perfettamente adatti al gioco dell'allenatore. Agire sul mercato per non avere rimpianti.
07.01.2012 12:15 di  Elena Rossin   vedi letture
Dilapidato il vantaggio è giunta l'ora della verità
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Solo più un punto separa il Torino dal Verona secondo. Il girone d’andata per i granata si è chiuso al primo posto con quarantadue punti, ventisei dei quali conquistati nelle prime dieci partite, con una media di 2,6 punti a gara, e sedici nelle restanti undici, con la media abbassata a 1,45, certo la media generale rimane a quota 2 punti a partita, ma che ci sia qualche cosa che non gira più come all’inizio è innegabile. Un calo normale in un torneo lungo come la B? L’inizio della crisi? Un parziale ridimensionamento che non preclude nulla? Lacune che non si riescono più a mascherare? Sono tutte domande che si accavallano nella mente dei tifosi e in quella dei giornalisti.

Analizzando serenamente il girone d’andata i granata hanno vinto dodici volte come Verona e Pescara e nessun’altra ha fatto meglio; hanno pareggiato sei volte e perso tre come il Sassuolo, anche per questo dato nessuno ha perso meno partite. Con tredici reti subite la difesa del Torino è la più solida, segue quella del Sassuolo con quindici, mentre l’attacco granata con venticinque reti all’attivo è il dodicesimo: hanno fatto meglio Pescara (45), Reggina (34), Padova (31), Juve Stabia e Nocerina (30), Verona (29), Sassuolo e Empoli (27), Varese, Cittadella, Sampdoria (26) e hanno fatto uguale Grosseto, Vicenza e AlbinoLeffe. Questi dati rappresentano fatti e non parole.


Ventura gioca con il 4-2-4 e per questo modulo sono indispensabili gli esterni alti capaci di saltare l’uomo nell’uno contro uno, andare sul fondo e crossare e le punte devono fare gol per concretizzare il lavoro prodotto da tutta la squadra. In estate erano stati presi Guberti e Surraco per presidiare la fascia sinistra e quella destra e, come rinforzi a disposizione dell’allenatore, Pagano, che alla fine dello scorso campionato si era sottoposto ad un intervento chirurgico al calcagno e quindi era scontato che non potesse essere a completa disposizione, Stevanovic e i giovani Verdi e Oduamadi. Guberti e Surraco a causa di infortuni hanno potuto dare quasi nessun contributo, Pagano idem in quanto il recupero è stato più lungo e complicato del previsto. Così alla voce esterni sono rimasti tre ragazzi, tra l’altro anche Verdi e Oduamadi hanno avuto degli stop per problemi fisici, ai quali si è dovuto aggiungere la punta Antenucci per sopperire alla forzata carenza d’interpreti.
Spostando il discorso sulle punte chi segue le partite del Torino ha capito che Bianchi non è adatto al tipo di gioco che vuole Ventura o se si dice la medesima cosa in altri termini la concezione del gioco di Ventura non prevede un attaccante con le caratteristiche di Bianchi. Questo non è una critica a Bianchi o a Ventura, entrambi professionisti esemplari, ma un dato di fatto. Far partecipare Bianchi alla manovra corale e chiedergli di sacrificarsi in fase di copertura lo rendono meno lucido sottoporta e infatti in ventun gare ha realizzato solo cinque gol, ammettendo pure che possa essere un anno in cui l’attaccante è un po’ meno prolifico del solito, cinque reti per lui sono veramente poche, non per niente negli anni precedenti, anche se il Torino non era primo in classifica, Bianchi con altri moduli di gioco, che meglio si adattavano alle sue caratteristiche, realizzava più gol. Ebagua arrivato in estate ha dato l’impressione anche lui di non essere la punta giusta per il Torino, mentre Antenucci, utilizzato più volte da esterno, e Sgrigna, forse i due giocatori con le caratteristiche tecniche più consone al gioco di Ventura nell’alternanza di utilizzo di tutti i giocatori del reparto, non sempre hanno avuto lo spazio adeguato, soprattutto Sgrigna.

Il Torino ha come obiettivo il ritorno in serie A, un obiettivo non appartenente al mondo delle illusioni, ma possibile a patto che si risolvano i problemi che ci sono da inizio stagione e che grazie al lavoro e a un po’ di fortuna si sono riusciti a sopperire per tutto il girone d’andata. Il calciomercato è in pieno corso: servono due esterni uno per la fascia sinistra e uno per quella destra in modo che la coperta non sia più corta, inoltre serve un attaccante che abbia le caratteristiche tecniche che si coniugano con il modo di giocare di Ventura oppure il tecnico deve cambiare il modulo, in modo da mettere le punte nella migliore condizione possibile per segnare. Nessuno può essere bocciato se per tutto il girone d’andata si è stati in vetta alla classifica, ma per rimanerci è necessario apportare dei corretivi e subito. Nessun indugio e massima chiarezza da parte dei dirigenti, dell’allenatore e dei giocatori. Se la società non vuole spendere lo dica chiaramente all’allenatore, che quindi dovrà arrangiarsi cambiando in parte il modulo di gioco. Ventura chieda i rinforzi che ritiene necessari e dica quali sono i giocatori che non gli servono. I calciatori che per caratteristiche tecniche non si trovano a loro agio chiedano di essere ceduti e spingano i loro procuratori a trovare un’altra squadra. Se tutti agiranno con la massima onestà, pensando prima al bene collettivo e poi al proprio orticello, alla fine ne usciranno vincenti, perché oggi il tempo per agire c’è, domani, invece, il campo darà le sue sentenze e qualche sconfitto ci sarà sicuramente.